Che cos’è un Giubileo: il significato storico della celebrazione dal Papa alla Regina Elisabetta
Il Giubileo viene definito come l'anno dedicato a Cristo, attraverso la remissione dei peccati, la riconciliazione e la conversione. Esso è utile a promuovere la santità della vita e proprio per questo definito Anno Santo. Esso viene richiesto ogni 25 anni dal Pontefice, fin dal primo Giubileo, istituito il il 22 febbraio 1300 da Papa Bonifacio VIIII con la bolla "Antiquorum habet fida relatio". L'ultimo giubileo, convocato in via straordinaria da Papa Francesco nel 2015, celebrò il 50° anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II. Invece il prossimo si avrà nel 2025, quando il Pontefice richiamerà a Roma i fedeli, sia per coinvolgerli nell'indulgenza plenaria di tutti i peccati commessi attraverso la confessione, sia come opportunità di rinnovo della propria fede. Ma che cos'è un Giubileo?
Cos'è il giubileo e ogni quanti anni si festeggia
Il termine Giubileo deriva dall'ebraico Jobel, che significa letteralmente caprone e indica il corno di montone che tradizionalmente era utilizzato in occasione dell'apertura delle cerimonie sacre. Lo stesso termine, però, ha oggi anche il significato di momento di felicità e gioia. Nella sua visione cattolica, il Giubileo dura un anno e viene definito come l'anno dedicato a Cristo, utile a promuovere la santità della vita e proprio per questo chiamato Anno Santo. Per la Chiesa Cattolica, il Giubileo è anche l'occasione per i fedeli accorsi dal pontefice, dell'indulgenza plenaria di tutti i peccati commessi, attraverso il sacramento della confessione, l'opportunità di rinnovare la propria fede ed essere testimoni del nuovo essere cristiano. Fin dalla sua nascita, c'è stata confusione sulla distanza tra un Giubileo e l'altro, inizialmente posto ogni 100 anni, fino alle modifiche degli anni successivi. Si è passati dai 50 ai 33, legandosi all'età in cui Gesù Cristo si è sacrificato per gli uomini, fino ai 25 finali per opera dei dei pontefici Niccolò V e Paolo II.
La storia del Giubileo
L'origine del Giubileo deve essere ricercata nella tradizione ebraica, quando l'Anno Santo descriveva il rapporto tra l'uomo e la terra. Infatti, il Giubileo rappresentava un anno di riposo della terra ogni 50 anni, lasciando riposare il terreno coltivato negli anni precedenti e appianando alcune diseguaglianze sociali. Infatti, in quell'anno, le terre confiscate venivano restituite ai legittimi proprietari, mentre venivano liberati gli schiavi per una sorta di eguaglianza nel "popolo d'Israele". Il primo tentativo di Giubileo, visto nell'ottica moderna, si lascia risalire al dicembre del 1299 con l'Indulgenza dei Cent'anni, quando masse di pellegrini si radunarono a Roma nella basilica di San Pietro per ottenere la remissione delle colpe grazie al perdono universale concesso in occasione della fine del secolo. Ufficialmente, il primo Giubileo è stato istituito il 22 febbraio 1300 da Papa Bonifacio VIIII con la bolla "Antiquorum habet fida relatio": la stessa concedeva indulgenza plenaria a chi avesse fatto visita trenta volte alle Basiliche di San Pietro e San Paolo fuori le mura nel corso dell'anno. L'ultimo Giubileo Ordinario ha visto protagonista nel 2000 Papa Giovanni Paolo II.
Le differenze con il Giubileo Ebraico
Di natura maggiormente legata al passato, è la concezione attorno alla visione ebraica del Giubileo. Nell'ebraismo, il Giubileo è l'anno al termine dei sette cicli di Shemittah. Per il popolo ebraico, ogni 49 anni, il Giubileo rappresenta il periodo con un impatto speciale sul terreno che esso coltiva, ma in generale sulla gestione delle terre in Israele. Rispetto alla versione cattolica quindi, il Giubileo Ebraico consiste nella restituzione delle terre agli antichi proprietari, la remissione dei debiti, la liberazione di schiavi e prigionieri, il riposo della terra, e infine anche uno sguardo al cielo, per osservare la misericordia divina che si manifesta. Anche se molti religiosi sono ancora legate alle scritture antiche, le normative pratiche del Giubileo Ebraico non vengono osservate da secoli, anche per l'esilio delle popolazioni dalla Terra di Israele a tutti i luoghi circostanti.
Differenza tra Giubileo ordinario e straordinario
La differenza principale tra il Giubileo ordinario e quello straordinario è legato alla dinamica con cui il pontefice può richiamare i fedeli a Roma e nella Città Santa. Il Giubileo può essere di tipo ordinario quando, alla scadenza dei 25 anni dal precedente Giubileo, il Pontefice richiama a Roma tutti i suoi fedeli, come accaduto nel 2000, quando Papa Giovanni Paolo II, accolse milioni di proseliti religiosi. Ma il Giubileo può avere anche una natura straordinario, quando per qualche avvenimento di particolare importanza, il Pontefice richiede la raccolta dei fedeli a Roma. Questo è accaduto negli anni scorsi, come nel 1966 quando Paolo VI indisse un Giubileo per la conclusione del Concilio Vaticano II, o come 17 anni dopo, quando nel 1983 Giovanni Paolo II ordinò un Giubileo straordinario per il il 1950º anniversario della Redenzione. L'ultimo Giubileo straordinario è targato 2015, quando Papa Francesco, per il 50º anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II, ha radunato i fedeli a Roma.
Il giubileo della Regina Elisabetta, qual è il suo significato
Ma il prossimo 2 giugno, sarà anche il momento di celebrare il Giubileo per i 70 anni di regno della Regina Elisabetta II, l'agognato Giubileo di platino per Sua Maestà. Totalmente lontana dalla sua origine ecclesiastica, il Giubileo che toccherà una delle personalità più importanti del 1900, non sarà una celebrazione della Corona, men che meno la riaffermazione del valore della Monarchia. La celebrazione, che durerà fino al 6 giugno, vedrà l'elevazione massima della figura della Regina Elisabetta II dopo 70 anni di trono, con il popolo e anche la politica inglese pronti a rendere omaggio alla figura che ha traghettato l'Inghilterra in uno dei periodi più importanti della sua storia. Come 20 anni fa, quando nel 2002 la regina Elisabetta II festeggiò il Giubileo d'oro, anche questa volta a corte dovrebbero ritornare anche il figliol prodigo Andrea, ma anche i nipoti e le loro mogli: l'occasione di mettere in disgelo rapporti familiari che negli ultimi anni sono stati attraversati da scandali, litigi e rivelazioni imbarazzanti.