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Che cos’è il Parco La Mandria, la riserva di caccia dei reali sabaudi dove vivrà Cristiano Ronaldo

Secondo i rumors pare che lo staff di Cristiano Ronaldo abbia già individuato la zona dove abiterà il campione portoghese. Il luogo prescelto dovrebbe essere il Parco La Mandria, sito dichiarato “Patrimonio dell’umanità” da parte dell’Unesco. Ma qual è la storia di questo monumento così importante dove vivrà il nuovo fenomenale acquisto della Juventus?
A cura di Redazione Cultura
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Probabilmente, anche se ne ha calpestati già parecchi, saranno i prati verdi più affascinanti e ricchi di storia che calpesterà in vita sua. Cristiano Ronaldo, forse il più forte giocatore di calcio in attività insieme a Lionel Messi, sbarca in Italia, a Torino, per giocare nella Juventus. Qui vivrà per (almeno) quattro anni. Secondo i rumors pare che il suo staff abbia già individuato la zona dove vivrà. Il luogo prescelto dovrebbe essere il Parco La Mandria. Sito dichiarato "Patrimonio dell'umanità" da parte dell'Unesco. Ma qual è la storia di questo monumento così importante dove pare abbia scelto di vivere il nuovo fenomenale acquisto della Juventus?

Il Parco La Mandria è un'importante realtà di tutela ambientale a Torino, in cui vivono liberamente diverse specie di animali selvatici e conserva il più significativo esempio di foresta planiziale presente in Piemonte. Istituito come "area protetta" regionale nel 1978, ha un nucleo centrale circondato da circa 30 km di muro di cinta e vanta un considerevole patrimonio storico-architettonico costituito da oltre 20 edifici tutelati tra cui il complesso del Borgo Castello, numerose cascine, i resti di un ricetto medievale e due reposoir di caccia.

Inoltre passeggiando lungo le rotte ed i sentieri del Parco ci troviamo all'interno di uno dei più importanti siti di Rete Natura 2000: la rete di parchi e delle aree protette creata dall'Unione Europea per coordinare e collegare tra loro i diversi ambiti di tutela presenti in Europa per migliorare l'azione di salvaguardia delle risorse naturali. Il Parco Regionale La Mandria è un vasto territorio destinato a partire dal XVI secolo come riserva di caccia della corte sabauda e luogo attrezzato per il soggiorno del re e della sua corte. Proprio per ragioni "venatorie" sorse, alla metà del XVII secolo, per interessamento di Carlo Emanuele II e per opera del Castellamonte, un sontuoso Palazzo di Piacere che sarebbe poi divenuto il complesso del Castello della Venaria. Sotto il regno di Vittorio Amedeo II fu creato un allevamento di cavalli per le scuderie reali (da cui il nome "La Mandria"), mentre ad opera di Vittorio Emanuele II, che ne fece sua tenuta di caccia privata, furono costruiti ed ampliati vari edifici (Il Borgo CastelloLa Bizzarria, Le Cascine), ora di interesse storico ed architettonico.

Sul finire dell' 800, la proprietà passò ai Marchesi Medici del Vascello, quindi negli anni che vanno dal 1920 al 1930 vennero compiute grandi opere di bonifica, che fecero assumere alla Tenuta l'aspetto attuale. Nel 1946 il marchese è costretto a effettuare il primi frazionamenti. Nel 1955 a La Mandria sono attive due scuole dall'asilo alle elementari. Vi sono due cappelle e due circoli aziendali, con televisione, cinema e teatro. Dal 1954 al 1957 è diffuso persino un periodico il "Corriere Mandriano". Nel 1958 una grande fascia di terreno è ceduta alla Fiat, che vi ricava una pista di collaudo per auto. Nel 1960 tocca a 243 ettari, destinati a un campo da golf. In seguito altri 430 ettari sono acquistati come riserva di caccia dalla famiglia Bonomi Bolchini, che compera anche il Castello dei Laghi. Un lotto di 400 ettari è quindi ceduto per erigervi il complesso residenziale i "Roveri" e un altro campo da golf. Un'ultima porzione, di circa 11 ettari e mezzo è destinata all'istituto zoo-profilattico del Piemonte.

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