Che cos’è e cosa significa il murale di Kentridge danneggiato sul lungotevere di Roma
Secondo quanto ribattuto ieri dai media nazionali, il murale di William Kentridge sul lungotevere, a Roma, sarebbe stato danneggiato da alcuni ignoti. A comunicarlo, il Campidoglio che ha condannato il gesto. Non il primo, peraltro, a colpire il monumentale affresco realizzato dall'artista sudafricano William Kentridge nel 2016 sul muraglione destro del Tevere tra Ponte Mazzini e Ponte Sisto. Ma che cos'è e cosa rappresenta quel gigantesco murale di 550 metri?
Una narrazione per immagini popolata da figure e simboli mutuati dalla colonna Traiana, dai trionfi di Mantegna, ma anche dalle pitture nere di Goya. Con il titolo Triumphs and Laments, quest’opera site specific è stata inaugurata il 21 aprile per il Natale di Roma, dedicata non solo a personaggi famosi ma anche e soprattutto alle tante persone comuni che nella Storia spesso non hanno voce. L’intervento di street art era stato promosso da Tevereterno Onlus, fondata dall’architetto Luca Zevi, e il suo progetto è durato oltre dieci anni.
80 figure raccontano la storia di Roma
Sono figure, in tutto circa ottanta, in larga parte recuperate dalla storia del Novecento evocando pagine leggere di storia romana come la stagione della Dolce vita, ma anche pagine buie come la morte della studentessa Giorgiana Masi che nel 1977 fu uccisa durante una pacifica manifestazione dei Radicali proprio a Ponte Sisto e l’assassinio di Aldo Moro compiuto dalle Brigate Rosse.
La tecnica: stencil senza vernici
La monumentale opera, realizzate con la tecnica dello stencil ma senza senza l'utilizzo di vernici, con il solo uso di una idropulitrice, secondo le intenzioni di Kentridge sarebbe dovuta sparire nell’arco di sei o sette anni, il tempo che ci metterà lo smog a ricoprire le figure. In realtà, come ci testimoniano i recenti episodi di vandalizzazione, l'opera impiegherà molto meno tempo a sparire.