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C’era una volta Sergio Leone: all’Ara Pacis una mostra a 30 anni dalla morte

Fino al 3 maggio 2020 al Museo dell’Ara Pacis di Roma la mostra “C’era una volta Sergio Leone”, allestimento che celebra il genio di uno dei più grandi registi del cinema mondiale a 30 anni dalla scomparsa. Dalle origini che affondano nell’epoca d’oro del cinema muto fino all’incompiuto “Leningrado”, tutta l’arte dell’autore di “C’era una volta in America” e della “Trilogia del dollaro”.
A cura di Redazione Cultura
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Danny Aiello, Robert De Niro e Sergio Leone nel 1984
Danny Aiello, Robert De Niro e Sergio Leone nel 1984

Se ne andava trent'anni fa Sergio Leone, il regista di capolavori immortali del cinema italiano e mondiale, come "C'era una volta in America" e "Giù la testa". L'uomo che ha riscritto le regole del western (e non solo) viene celebrato con una mostra all'Ara Pacis di Roma, fino al 3 maggio 2020, nel terzo decennale della morte, che arrivò a soli sessant'anni il 30 aprile del 1989. Da allora è diventato un mito, punto di riferimento per intere generazioni di spettatori, cineaesti, scrittori. L'esposizione di intitola "C'era una volta Sergio Leone", parafrasando i titoli dei suoi celebri film, e celebra il regista nato a Roma il 1929 a 30 anni dalla morte e a 90 dalla sua nascita, uno dei geni totali del cinema italiano.

L'allestimento, a cura di Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini, mette in scena il mondo di Sergio Leone, iniziando dalla sua famiglia d'origine fino alle grandi opere di cui è stato artefice. Il padre di Sergio, infatti, fu un regista nell’epoca d’oro del muto italiano, con lo pseudonimo di Roberto Roberti. E dalle origini si muoverà fino all'ultimo film incompiuto del grande maestro, quel "Leningrado" che avrebbe dovuto seguire il successo di "C'era una volta in America" e di cui non ci resta che la progettualità di una pellicola che non vide mai la luce.

Lungo questa linea la mostra "C’era una volta Sergio Leone" è organizzata in più sezioni: Cittadino del cinema, Le fonti dell’immaginario, Laboratorio Leone, C’era una volta in America, Leningrado e oltre,  L’eredità Leone. Sarà inoltre pubblicato dalle Edizioni Cineteca di Bologna il volume "La rivoluzione Sergio Leone", a cura di Christopher Frayling e Gian Luca Farinelli.

I materiali d’archivio messi disposizione della famiglia Leone e di Unidis Jolly Film consentirà ai visitatori di entrare nello studio del regista romano, con i suoi cimeli personali e la sua biblioteca, per poi immergersi nei suoi film attraverso modellini, scenografie, bozzetti, costumi, oggetti di scena, sequenze filmiche e le fotografie di Angelo Novi, che ha seguito tutta l'epopea del regista romano sui set dei suoi capolavori.

La mostra, realizzata con il contributo del MiBact, è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale e dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, arriva in Italia dopo i fasti dello scorso anno alla Cinémathèque Française di Parigi, che co-produce lestimento romano insieme alla Fondazione Cineteca di Bologna. L’ideazione è di Equa di Camilla Morabito e il supporto organizzativo di Zètema Progetto cultura.

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