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Cent’anni di Roald Dahl, la sua letteratura per l’infanzia è una festa

Il 13 settembre del 1916 nasceva lo scrittore britannico Roald Dahl, il padre contemporaneo della letteratura per ragazzi. La Biblioteca Fucini di Empoli lo omaggia con un’iniziativa speciale.
A cura di Silvia Buffo
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Un ritratto di Roald Dahl
Un ritratto di Roald Dahl

Si celebrano oggi i cent'anni dalla nascita dello scrittore britannico Roald Dahl, scomparso negli anni '90. Sarà sempre ricordato per la sua letteratura dell'infanzia che si generò dalla sua concezione svecchiata dallo stampo tradizionale. Roald Dahl reinventa una letteratura nuova, in cui i ragazzi con tutte le loro esigenze e voglia di libertà sono messi al centro delle sue opere, ormai divenute dei classici, da "La fabbrica di cioccolata" a "Le streghe", da "Furbo il signor Volpe" a Matilde. lontano.

L'iniziativa della Biblioteca Fucini di Empoli per ricordare lo scrittore e incentivare la lettura dei ragazzi

Tutto il mondo sta festeggiando il compleanno Roald Dahl e ad Empoli la biblioteca comunale Fucini promuove oggi un'interessante iniziativa per omaggiare lo scrittore e al tempo stesso cogliere l'occasione per promuovere la lettura della Sezione Ragazzi. Per avvicinare bambini, adolescenti e ragazzi all'attività della lettura non c'è forse autore più calzante di Dahl. La sua lettura ha appassionato generazioni di lettori divertendoli, cullandoli e guidandoli attraverso il nuovo iter della letteratura per l'infanzia. “Buon compleanno Roald Dahl”, è intitolata così l'iniziativa che festeggia insieme lo scrittore e i bambini, il pubblico prediletto. L’appuntamento è fissato a “L’Isola del Tesoro” per le ore 17 dove le bibliotecarie hanno già selezionato i tratti più avvincenti dei suoi romanzi, dall'immancabile "Fabbrica di cioccolato", alla vivacissima Cappuccetto Rosso di "Versi Perversi", dal Gigante Buono contro corrente di "Ggg" al coraggioso George de "La magica medicina", il coraggio di George in "La magica medicina", senza dimenticare l’anticonformista gigante buono in "GGG". Un evento che sposa la concezione ludica e ricreativa dell'autore, la pensava infatti così sulla finalità dello scrivere:

Non ho niente da insegnare. Voglio soltanto divertire. Ma divertendosi con le mie storie i bambini imparano la cosa più importante: il gusto della lettura. Si staccano dal televisore e prendono familiarità con la carta stampata. Più avanti nella vita, questo allenamento gli servirà per affrontare testi più seri. E chi avrà cominciato presto a leggere libri, andrà più lontano.

Le resistenze verso la sua letteratura eccentrica

I capolavori per bambini di Dahl, divenuti ormai dei classici, all'inizio non hanno subito avuto consensi, bensì delle resistenze da parte del mondo adulto interessato a sorvegliare il ruolo formativo. Ma più che di educazione questi romanzi sono eccentrici, controcorrente, un'esplosione di creatività e fantasia il cui gioco non sempre si sposa con aspetti didascalici. La dinamica intrinseca nei suoi romanzi è più che altro immedesimativa piuttosto che pedagogica. Il sostrato è quello delle antiche fiabe della tradizione orale, e qui vi abitano il paradosso e il grottesco. Se c'è qualcosa da inculcare per Dahl è unicamente l'approccio alla lettura in sé.

Lo scrittore non solo deve possedere il desiderio forte e autentico di divertire i bambini, ma ama inculcare loro l’abitudine di leggere.

Il mondo infantile libero, mai abbastanza esplorato e senza confini

L'amore per la letteratura per ragazzi arrivò tardi per Dahl ma caratterizzò a tutto tondo la sua personalità quando a quarant’anni, all’inizio degli anni Sessanta, "James e la pesca gigante" fu come una ciliegina sulla torta nella sua carriera di autore. In quel periodo della sua vita si ritirò in campagna a scrivere in una capanna che divenne il suo nido creativo. Lontano dalla città, lontano da mondo adulto Dahl seppe coltivare il proprio bambino interiore inaugurando la grande stagione della letteratura d'infanzia. A ragione, al critico Goffredo Fofi piace definirlo così:

Forse il segreto di Dahl è di non aver mai dimenticato di portare dentro di sé il bambino che è stato, e che ‘la vita è piena di cose terribili e di persone terribili', ma tuttavia va affrontata e va amata, scovando le strade giuste per difenderla, con la giusta generosità nella conquista degli alleati insieme ai quali avanzare.

E senza ombra di dubbio i migliori alleati di Roald Dahl sono stati i bambini e i loro mondi senza confini.

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