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Castelvecchio, l’accusa: “Alfano ha pagato un riscatto all’Ucraina per i quadri rubati”

La Lega attacca: un milione di euro al governo ucraino per le tele di Rubens, Tintoretto e Mantegna rubate nel 2015. Ma per la Farnesina si tratta di aiuti umanitari.
A cura di Redazione Cultura
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Foto LaPresse -Emanuele Pennacchio
Foto LaPresse -Emanuele Pennacchio

Qualche giorno fa la festa per il ritorno delle tele al museo di Castelvecchio, ritrovate in Ucraina, e restituite sette giorni fa alla città scaligera e al patrimonio culturale italiano. Dopodiché, l'accusa di fonti russe secondo cui, per riavere i dipinti di Rubens, Mantegna e Tintoretto sottratti illegalmente dal museo nel 2015, il governo italiano avrebbe pagato una sorta di "riscatto" al governo ucraino. La prova, secondo alcuni, sarebbe la stessa nota del ministero degli Esteri Angelino Alfano, diramata il 20 dicembre che ufficializza l’erogazione di un milione di euro in "aiuti umanitari" all’Ucraina, volti "ad attenuare l'impatto del conflitto in corso nelle regioni orientali del Paese".

Quel circa milione di euro sarebbe stato, dunque, ufficialmente erogato dal governo italiano per finanziare la distribuzione di generi alimentari alla popolazione più vulnerabile e per favorire l'attività di sminamento nelle aree teatro di guerra. Abbastanza per indurre i media filogovernativi di Mosca a definire l'operazione un modo indiretto attraverso cui il presidente ucraino, Poroshenko, "avrebbe ricattato" il governo italiano per il ritorno delle preziose opere d'arte.

La Lega attacca. Luciano Sandonà, presidente dell’associazione “Veneto-Russia” ed esponente del partito di Salvini in Veneto, non ha dubbi:

Il presidente Poroshenko si è ben guardato dal venire personalmente a Verona per riconsegnare i quadri trafugati, sapeva benissimo che sarebbe stato contestato pubblicamente per la sua condotta torbida e poco chiara nella vicenda.

E ancora:

Apprendiamo che prima di riconsegnare la refurtiva il governo ucraino ha ricevuto dall'Italia un milione in forma di “aiuti umanitari”; ci chiediamo se questo è il prezzo del riscatto delle opere d'arte o una semplice beneficenza, come sostiene l'ineffabile Alfano?

Dal ministero degli Esteri, intanto, che non ha preso ufficialmente posizione, la faccenda è ufficiosamente liquidata come una coincidenza, ricordando che da tempo l’Ucraina riceve aiuti dall’Italia, come da tanti partner europei, per far fronte alle difficoltà umanitarie e per sostenere il processo riformatore. Non ci sarebbe nessun nesso con la restituzione dei quadri, insomma. Altro aspetto da tenere in considerazione è il valore di mercato delle tele, stimato in oltre 20 milioni di euro, al cui confronto il "presunto riscatto" sarebbe comunque cosa da poco.

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