Caso Morgan, l’avvocata di Angelica: “Non pensavo potesse arrivare a postare una foto di casa sua”
Nei giorni scorsi è tornato agli onori della cronaca il caso che vede Morgan accusato di stalking e diffamazione da parte della cantautrice Angelica, che da quattro anni ha denunciato il cantautore e per cui è scattato il Codice rosso. Il Fatto quotidiano ha raccontato, tra le altre cose, di come Morgan avesse assoldato due persone per seguire e avvicinare la cantautrice e il compagno, Edoardo D'Erme, in arte Calcutta, e come l'ex Bluvertigo avesse condiviso in alcune chat delle foto intime proprio di Angelica. Dopo anni di silenzio da parte della cantautrice, la pubblicazione di alcune prove ha portato le parti in causa a parlare, Angelica ringraziando per la solidarietà e lamentando di essersi sentita sola in questi anni, mentre Morgan, cercando di rispondere alle accuse, a un certo punto ha postato una storia Instagram – in cui minacciava di denuncia Selviaggia Lucarelli – il cui sfondo era la via in cui abitava proprio Angelica. Abbiamo intervistato l'avvocata della cantautrice, Maria Nirta, per farci raccontare cosa sta succedendo in questi giorni e come si è arrivati a questo.
Com’è possibile che una persona accusata di stalking possa postare la via della casa di colei che l’accusa?
A me sembrava veramente impossibile che Morgan arrivasse a postare una foto davanti casa di Angelica. Proprio per verificare ed essere sicura di non scrivere cose inesatte – ovviamente mi riservo di far presente al Magistrato queste circostanze – abbiamo effettuato una verifica ed effettivamente quel guardrail è a 100-200 metri da casa di Angelica.
E questa cosa com'è possibile?
Chiunque abbia seguito un po' le vicende di questi giorni, in quell'immagine avrà ravvisato un intento di un certo tipo. È chiaro che se scrivo "Denuncerò Selvaggia Lucarelli" – che è un suo diritto, ci mancherebbe altro -, postando come sfondo la fotografia di un luogo vicino casa di Angelica, quel post assume un certo tipo di valenza, soprattutto se inserito nel contesto di ciò che è stato detto in questi giorni.
Questa cosa avrà un peso in Tribunale?
Io mi occupo di reati di genere ed è chiaro che quando si tratta di fattispecie di questo tipo, i fatti e l'esperienza ci insegnano che nessun segnale deve essere sottovalutato e che tutto deve essere immediatamente posto al vaglio degli inquirenti, della Magistratura, perché si possano sempre assumere le misure per garantire la sicurezza della vittima. Ritengo che sia necessario stare attenti a ogni minimo segnale che possa portare nella direzione di una maggiore tutela della vittima. I fatti di questi giorni, ormai, sono su tutte le testate, io le vedo da quattro anni, ma adesso le avete viste tutti.
Avvocata, quello che abbiamo letto, le chat, le persone assoldate sono fatti accertati e c'è solo da capire se sono reati o meno o bisogna ancora accertarli?
Io non so come Selvaggia Lucarelli sia arrivata ad avere questo materiale, però quello che ha pubblicato è esattamente quello che ha prodotto il consulente tecnico incaricato dalla Procura in fase di indagini preliminari. Non sono neanche documenti di parte, ma è ciò che ha trovato il consulente tecnico dall'esame dei dispositivi – ovvero cellulare, tablet, etc – sequestrati a queste persone. Non c'è niente di inventato, è tutto quello che ha prodotto il consulente.
E nessuno contesta che quei fatti abbiano a che fare con Morgan, giusto?
No, loro hanno anche nominato un loro consulente di parte, cosa che noi non abbiamo fatto, affidandoci completamente alla giustizia e al consulente nominato dal pubblico ministero.
Quindi nessuno nega che Morgan abbia veramente assoldato persone per seguire Angelica?
Come fanno a negarlo? Un fatto può essere verificato o meno, una determinata circostanza può essere suggestiva, ma ci sono dei dati inconfutabili: vocali, scritti. E voi ne avete visto soltanto una minima parte.
Come se lo spiega che dopo quanto emerso non ci sia mai stata un’ordinanza restrittiva?
Io non me lo spiego, questa bisognerebbe chiederlo alla Magistratura.
Com'è stato giustificato il diniego, non c'erano i presupposti per il giudice?
Per il giudice no, però abbiamo una perizia che depone in un'altra direzione. Angelica ed Edoardo (Calcutta, ndr), la sera in cui le due persone incaricate da Morgan si sono presentate sotto casa loro – e sappiamo che c'erano arrivate – erano usciti solo da una manciata di minuti per andare a Milano a vedere il concerto di Levante, quindi è stato un caso fortuito che non li abbiano beccati. I fatti dimostrano che una misura cautelare sarebbe stata opportuna o, almeno, una maggiore celerità del procedimento, perché nel silenzio di tutti e anche nell'ignoranza incolpevole di Angelica ed Edoardo, che non potevano pensare quello che invece veniva ordito alle loro spalle, quelle persone avevano l'incarico di occuparsi di loro.
Il silenzio in questi anni è stata una scelta di privacy, ora che questo caso ha avuto questa risonanza che conseguenze ci sono state?
La scelta della privacy è da ricercare certamente nel fatto che sia io, come avvocato, che Angelica ed Edoardo – che pur non avendo denunciato è stato colpito da questa cosa – crediamo fermamente nella Giustizia e ci crediamo anche adesso, nonostante le lungaggini e le maglie processuali che hanno rallentato e rallentano tutt'oggi questo processo. Abbiamo assoluta fiducia nella giustizia e ferma convinzione che le aule deputate a discutere di queste cose sono quelle giudiziarie. Sa, i musicisti si occupano di musica, e questa situazione, invece, avrebbe fatto accendere dei sentimenti di curiosità morbosa che non è quella che desideravano avere. Sia Angelica che Edoardo sono delle persone estremamente riservate e hanno deciso di vivere in maniera riservata anche questo loro dolore. E lo hanno fatto anche nella consapevolezza che gettare un'ombra del genere sulla Magistratura avrebbe spinto altre donne, altre persone che vivono questa condizione, a una sfiducia verso lo Stato e noi questo non lo vogliamo nella maniera più assoluta. Noi vogliamo che la gente abbia fiducia, che le donne che subiscono violenza denuncino nelle opportune sedi e ottengano tutela. Ci si è in qualche modo anche sacrificati e non vogliamo assolutamente che questo possa rappresentare un ostacolo per chi oggi vive questa situazione di violenza. L'invito è sempre quello di denunciare e di farsi tutelare della legge, però la legge deve anche sapere che la risposta che deve avere il cittadino deve essere pronta e immediata perché altrimenti si vanifica ogni sforzo in tal senso.
Come mai queste lungaggini nonostante il Codice rosso?
Codice rosso significa che chi raccoglie la denuncia ravvede dei segni importanti per cui la situazione deve essere presa di petto ed entro 18 mesi massimo si deve chiudere la fase delle indagini preliminari. Noi abbiamo denunciato nel maggio 2020, solo che c'è stata una declaratoria di incompetenza territoriale, quindi il processo si è incardinato a Monza, poi il giudice ha reputato che la maggior parte delle condotte, che integravano soprattutto il reato di cyberstalking, si fossero consumate a Merate, sotto la giurisdizione del tribunale di Lecco, così il processo è stato traslato lì. Tutto questo avveniva nel luglio del 2021 e pertanto dal 2021 abbiamo avuto il rinvio a giudizio il 23 ottobre del 2023, quando i termini erano lungamente espirati.
Morgan si dice perseguitato, è mai arrivata una controdenuncia da parte sua?
Controdenuncia assolutamente no, anche perché come poteva dirsi perseguitato? E poi perseguitato da chi? Da una persona che rifiuta in maniera assoluta di incontrarlo, di parlargli, di rispondere a una mole di messaggi da cui questa donna è stata – ancora prima della denuncia – subissata? Messaggi che continuavano anche dopo il rinvio a giudizio, e le assicuro che stiamo parlando di un numero enorme di telefonate etc.
Voi avete anche rifiutato un accordo con la controparte, giusto?
Noi non abbiamo mai preso in considerazione l'accordo, abbiamo sempre sostenuto che non ci fossero i margini: affinché si stipuli un accordo tra due parti bisogna che ci sia almeno un minimo di fiducia reciproca. Nei confronti del signor Castoldi noi non abbiamo mai nutrito questa fiducia, per cui ogni accordo diventava impossibile. I post con cui è intervenuto nei giorni scorsi, il modo di apostrofare la signora Schiatti, il suo essere sessista e misogino, ci fa credere che la nostra decisione sia stata quella giusta e che semmai vi fosse stato un accordo non so poi quali ripercussioni si poteva avere. Mentre una sentenza, lo sappiamo, funge da deterrente verso certi atteggiamenti.
Come mai non è scattata una denuncia per revenge porn?
Anche qua bisognerebbe chiederlo ai Magistrati perché nella documentazione acquisita in atti si legge che in quella parte in cui lui si rivolge a quelle due persone, nel gruppo Inartemorgan, scrive quella frase che avete letto tutti e quando un utente gli ha chiesto cosa stesse facendo, che era reato, lui ha cancellato. Nella perizia depositata dal consulente tecnico del tribunale, inoltre, vi è una chat tra Morgan e uno di questi ragazzi siciliani, quelli che si erano presentati sotto casa di Angelica, in cui gli manda delle foto intime di Angelica, non so come questo sia sfuggito alla Procura. Ho scritto più volte per cercare di accelerare il procedimento, ponendo anche l'attenzione sul fatto che se non si fosse ritenuta in prima battuta la sussistenza del revenge porn – perché a fronte di quei messaggi che deponevano comunque in quel senso, poi il messaggio era stato cancellato, quindi poteva esserci l'ombra del dubbio – erano emersi altri elementi per cui il reato sembrava comunque inequivocabile, visto che questo siciliano aveva inviato anche ad Angelica tutte queste chat. Anzi, a un certo punto abbiamo assistito a una cosa sconvolgente.
Ovvero?
Siccome una di queste due persone aveva velleità artistiche era diventato lui stesso stalker di Angelica ed Edoardo pretendendo visibilità e minacciando, altrimenti, di diffondere questo materiale. Non solo lo stalking di Morgan, quindi, ma pure di queste persone.
Quando Morgan partecipò a Ballando la Rai era al corrente di queste accuse?
All'epoca fummo costretti a scrivere a Ballando con le stelle e la Rai ci ignorò, gli diedero spazio nonostante le nostre due lettere di diffida. La tv pubblica permise a questa persona di criticare il ghosting e così, sempre con fare romantico e poetico disse che il ghosting, cioè il fatto che una persona sparisca e non ti dia spiegazioni, doveva diventare reato. Morgan disse che è normale che una persona innamorata voglia a tutti i costi parlare, spiegare e convincere e che è sbagliato che l'altra persona si sottragga alle spiegazioni… E questa cosa avvenne con tutta la musica romantica di sottofondo. È una delle cose più raccapriccianti che mi sia mai capitato di vedere, perché noi alle vittime di violenza consigliamo sempre di non presentarsi all'ultimo appuntamento, mentre il servizio pubblico ha dato degli input differenti.
E X Factor?
Li diffidammo dal parlare di Angelica, nel senso che nessuno di noi vuole privare questo signore del lavoro, perché il lavoro è un diritto sacrosanto, però non può usare il mezzo pubblico per parlare di persone che poi non possono difendersi o comunque non vogliono essere menzionati in certi contesti, soprattutto quando vi è un procedimento penale in corso.