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Capodanno 2020: il tradizionale concerto al Teatro La Fenice di Venezia

Mercoledì 1 gennaio, in diretta RAI, si terrà il tradizionale Concerto di Capodanno al Gran Teatro La Fenice di Venezia. Un appuntamento ormai tradizionale con le grandi arie di Puccini e Verdi, che quest’anno assume un’importanza fondamentale soprattutto dopo i mesi di acqua alta che hanno messo a dura prova la città.
A cura di Federica D'Alfonso
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Il 1 gennaio 2020 al Gran Teatro La Fenice di Venezia si terrà il tradizionale Concerto di Capodanno.
Il 1 gennaio 2020 al Gran Teatro La Fenice di Venezia si terrà il tradizionale Concerto di Capodanno.

C’è grande attesa per il tradizionale appuntamento musicale con la Filarmonica di Vienna, simbolo indiscusso in tutto il mondo dell’inizio di un nuovo anno. Ma anche l’Italia non è da meno, con l’ormai altrettanto tradizionale Concerto di Capodanno al Gran Teatro La Fenice di Venezia: un evento, quello che si terrà mercoledì 1 gennaio e che potrà essere seguito in diretta televisiva su RAI1, più che mai importante dopo l’acqua alta che ha colpito la laguna in questi ultimi mesi. A firmare la rinascita del Teatro e della città tutta, il direttore Myung-Whun Chung, con un programma che va da Dvořák a Offenbach e che si concluderà con il consueto brindisi “Libiam ne’ lieti calici” della Traviata di Verdi.

Capodanno 2020 al Teatro La Fenice: il programma

Il 1 gennaio 2020 si terrà il tradizionale Concerto di Capodanno al Gran Teatro La Fenice di Venezia (#CapodannoFenice).
Il 1 gennaio 2020 si terrà il tradizionale Concerto di Capodanno al Gran Teatro La Fenice di Venezia (#CapodannoFenice).

Il programma musicale del Concerto di Capodanno 2020 alla Fenice sarà, come sempre, diviso in due parti: una orchestrale, che vedrà protagonista la Sinfonia n. 88 in Sol Maggiore di Antonín Dvořák, seguita dalla seconda parte che alternerà arie, duetti e passi corali di Offenbach, Puccini e, soprattutto Verdi, che chiuderà il concerto con “Libiam ne’ lieti calici”. A dirigere l’orchestra, il sudcoreano Myung-Whun Chung, seguito dal Maestro del Coro Claudio Marino Moretti. A dare corpo e voce alle tradizionali opere eseguite dall'Orchestra e Coro del Gran Teatro La Fenice, il soprano Francesca Dotto, il tenore Francesco Demuro, il baritono Luca Salsi e il contralto Valeria Girardello.

La Fenice di Venezia risorge, dopo l'acqua alta

Piazza San Marco invasa dall'acqua alta, lo scorso 29 ottobre.
Piazza San Marco invasa dall'acqua alta, lo scorso 29 ottobre.

L’acqua alta che ha colpito Venezia lo scorso 12 novembre, e che tiene tutt'ora l’intera città col fiato sospeso, ha rischiato di danneggiare seriamente anche un luogo simbolo della città come il Gran Teatro La Fenice. Un luogo che, negli anni, non è mai stato immune a distruzioni e ricostruzioni: dal 1836, quando un incendio fece crollare gran parte del teatro, al 1996, quando un secondo rogo cancellò gran parte della struttura originaria, il palcoscenico veneziano, fedele al suo nome, è sempre rinato.

E anche questa volta, nonostante i danni riscontrati nell'area sotterranea dove sono situate le cabine elettriche, nemmeno l’acqua alta ha fermato La Fenice: il 24 novembre, grazie anche alla straordinaria solidarietà di altre istituzioni come il Teatro alla Scala di Milano, la stagione operistica si è aperta con il Don Carlo di Giuseppe Verdi. Alla serata, presente anche il sindaco Luigi Brugnaro che ha salutato il pubblico con un augurio che senz'altro risuonerà anche in questo Capodanno 2020:

Tutto il mondo era in apprensione per quanto stava accadendo eppure Venezia si è rimboccata le maniche e, con il suo spirito resiliente, ha guardato oltre. Abbiamo sentito la vicinanza di tutti e, in particolar modo, delle istituzioni nazionali che, con la loro presenza hanno voluto testimoniare quanto la nostra città sia amata, sia rispettata e sia l’orgoglio di un’intera nazione. Venezia ha sempre dimostrato di essere una città capace di trasformare le sue difficoltà in occasioni di riscatto. Questo però non deve diventare una scusa per far finta di nulla e voltarsi dall'altra parte. È per questo che dobbiamo trovare assieme le soluzioni per salvaguardare il nostro territorio.

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