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Caparezza compie 51 anni ma il regalo lo fa lui ai fan: “Sto scrivendo un nuovo album”

Dopo tre anni di pausa e lo stop ai concerti a causa dell’acufene Caparezza annuncia ai fan l’arrivo di un nuovo album: “Ci vorrà tempo, modo e persino coniugazione ma arriverà”.
A cura di Elena Betti
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Caparezza (Getty Images)
Caparezza (Getty Images)

Quando si compiono gli anni ci si aspetta un regalo, ma Caparezza ha deciso di cambiare questa abitudine. Oggi Michele Salvemini, in arte Caparezza, compie 51 anni, ma il regalo lo fa lui, a tutti i suoi fan. L’annuncio con un post sul suo profilo Instagram, una foto del cantante in uno studio che indica un monitor con scritto 51. Fin qui nulla di anomalo, semplicemente Caparezza che fa un post per il suo compleanno. Poi nella caption la vera notizia: il rapper sta tornando con nuova musica. “Sì, sto scrivendo un nuovo album”, annuncia e poi, con la sua solita ironia, aggiunge: “Ci vorrà tempo, modo e persino coniugazione ma arriverà. Love”.

L’annuncio inaspettato del ritorno di Caparezza

Nessuno dei fan di Caparezza si sarebbe aspettato un annuncio del genere. L’ultimo album Exuvia risaliva infatti al 2021 e poco dopo aveva deciso di interrompere anche i concerti rivelando di aver ricevuto le diagnosi di acufene e ipoacusia. Una condizione che lo obbligava a tutelarsi e rallentare, ma il rapper non aveva mai parlato di uno stop definitivo. In alcune interviste rilasciate ormai due anni fa Caparezza spiegava infatti: “Non posso rischiare troppo, quando ho scoperto le diagnosi sono andato in crisi”. In effetti è inimmaginabile la sensazione che un cantante può provare scoprendo non solo di non poter fare più tutti i concerti che ha fatto fino a quel momento, ma anche di non poter più ascoltare la musica in cuffia. “Vedevo il mio corpo come a una prigione, così ho provato di tutto, pillole, iniezioni, psicoterapia, ma alla fine ho capito che dovrò semplicemente tenermelo e magari pensare ad altro, distrarmi”, ha raccontato rassegnato. Nel brano Larsen il rapper aveva già raccontato la sua malattia: “Fischia l’orecchio, infuria l’acufene / Nella testa vuvuzela mica l’ukulele”. La malattia gli avrebbe impedito di fare tour troppo lunghi, non più di venti concerti, spiegava. “In questi sette anni di difficoltà ho incontrato tanti colleghi che mi hanno detto senti questo, fatti vedere da quello, io l’ho fatto ma non è cambiato alcunché. Così ho smesso di cercare cure miracolose per il mio deficit uditivo”.

Cosa sono l’acufene e l’ipoacusia

L’acufene, detto anche tinnito, è un disturbo uditivo che si presenta solitamente con la percezione di un rumore, una sorta di ronzio, un fischio o un sibilo che viene percepito anche in assenza di effettivi rumori esterni. Un suono che può essere sia debole che forte e che può essere percepito da un solo orecchio o da entrambi. Una condizione che si presenta spesso come avvertimento di potenziali ulteriori malattie alle orecchie o neurologiche. L’ipoacusia colpisce solitamente le persone anziane, un problema uditivo che porta a non sentire bene suoni e parole. Insomma, due condizioni debilitanti per chiunque, ma ancora di più per chi ha fatto dei suoni, dei rumori e delle parole la sua vita e il suo lavoro.

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