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Campo de’ Fiori: l’affascinante storia di una delle piazze più famose di Roma

Nel cuore della città di Roma sorge Campo de’ Fiori. Una piazza antica, nata molto tempo fa per volere dei papi e palcoscenico di una delle pagine più controverse della storia della Chiesa: ecco la sua storia.
A cura di Federica D'Alfonso
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La statua bronzea di Giordano Bruno al centro di Campo de' Fiori, a Roma.
La statua bronzea di Giordano Bruno al centro di Campo de' Fiori, a Roma.

In questo luogo simbolo di Roma s’intrecciano storia e leggenda, fede ed eresia. Campo de’ Fiori è una delle piazze più famose della città, punto di passaggio di migliaia di turisti ogni giorno e occasione di ritrovo per la vivace vita notturna della capitale. Ma Campo de’ Fiori nasconde una storia molto particolare, che affonda le radici nella Roma dei papi e attraverso miti e leggende arriva fino a noi.

Dalla leggenda di Flora all'opulenza dei papi

Molte sono le leggende che circolano sul nome scelto per la piazza: alcune vorrebbero che in questo luogo il generale Pompeo abbia amato Flora, donna bellissima e affascinante, in onore della quale avrebbe costruito il suo Teatro ormai scomparso. Altre, più attendibili, chiariscono come l’origine del nome deriverebbe dai migliaia di fiori che un tempo crescevano indisturbati laddove oggi sorge il lastricato della piazza.

In effetti, il luogo non doveva essere molto diverso da quanto descritto: una fila di palazzi, già all’epoca abitati da importanti signori locali, a ridosso di un coloratissimo prato sulle sponde del Tevere. Fu soltanto nel XV secolo, con Papa Callisto III, che la piazza assunse la conformazione e l’importanza che conserva ancora oggi: quella della Roma papalina fu senz’altro l’epoca più ricca di trasformazioni significative per la città, e Campo de’ Fiori ne è la testimonianza più affascinante.

Divenuto punto di riferimento per l’intero rione Parione, Campo de’ Fiori divenne in pochissimo tempo un importante centro economico, culturale e mondano. Qui si svolgevano i mercati, s’incontravano i ricchi nobili dell’epoca e, secondo alcuni, si consumavano illecite storie d’amore: sarebbe proprio a ridosso di Campo de’ Fiori, nel vicino vicolo del Gallo, che Vannozza Cattanei avrebbe concepito e partorito Lucrezia, Cesare, Juan e José, figli di papa Alessandro Borgia.

Le esecuzioni capitali: il caso Giordano Bruno

La statua venne realizzata da Ettore Ferrari e collocata nella piazza nel 1889.
La statua venne realizzata da Ettore Ferrari e collocata nella piazza nel 1889.

Ma la storia di Campo de’ Fiori possiede un lato oscuro, inquietante, che oggi resta impresso nel bronzo della grande statua collocata al centro della piazza: qui, dove oggi sorge il monumento dedicato a Giordano Bruno, al tempo della ricca Roma papalina si ergeva un patibolo. Campo de’ Fiori era infatti il luogo in cui si tenevano le esecuzioni capitali e le torture ai tempi dell’Inquisizione: vittima più famosa proprio il filosofo nolano, che venne arso vivo sul rogo il 17 febbraio 1600.

Bruno aveva sfidato il potere spirituale papale affermando l’infinità dell’universo e il moto della Terra: torturato e rinchiuso per tre anni nel carcere del Sant'Uffizio, il filosofo non abiurerà le proprie teorie rivoluzionarie e per questo verrà condannato a bruciare vivo sul rogo. Storica resta la frase: “Forse tremate più voi nel pronunciare contro di me questa sentenza che io nell'ascoltarla”.

La statua bronzea che oggi compare in tutte le cartoline della città venne realizzata e collocata a Campo de’ Fiori nel 1889, dopo una lunga battaglia condotta da numerosi intellettuali dell’epoca contro l’opposizione del clero: firmatari della petizione furono Walt Whitman, Victor Hugo, Silvio Spaventa e Henrik Ibsen. Ad oggi, l’opera dello scultore Ettore Ferrari domina ancora su una piazza che, nei secoli, ha rappresentato i mille volti della città di Roma.

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