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Campi Flegrei

Campi Flegrei, Zeus in Trono torna dopo 26 anni al Castello di Baia

Al Museo Archeologico dei Campi Flegrei il 27 ottobre si celebra il felice rientro nella casa di origine della scultura Zeus in Trono nella mostra “Il visibile, l’invisibile e il mare”. L’opera che è un’iconografia del dio greco risalente al I secolo a.C. dopo essere riemersa dal golfo flegreo ha avuto una vita davvero turbolenta.
A cura di Laura Ghiandoni
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Torna al luogo d'origine la statua di Zeus in Trono. A celebrare il ritorno dell'opera d'arte al Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia una mostra "Il visibile, l'invisibile e il mare" che si inaugura all'interno della sala del museo detta “Polveriera” sabato 27 ottobre. La statua dopo essere stata recuperata dal fondo marino è finita nelle mani dei ricettatori, per alcuni anni fino a che non è approdata nel 1992 al Getty Museum di Los Angeles dove è rimasta fino al 2017, cioè per 25 anni. Tornata a Napoli, ha soggiornato per ancora un anno al Museo Archeologico Nazionale, detto MANN, prima di tornare al suo luogo di appartenenza originaria. Infatti la scultura, da un lato più scura perché ricoperta da incrostazioni marine, e dall'altro lato più chiara e liscia perché seppellita nella sabbia, sembrerebbe provenire proprio dal golfo flegreo.

Nel 2012 un'analisi di un frammento di marmo ritrovato a Bacoli è stato confrontato dalla Guardia di Finanza con lo spigolo del bracciolo del trono di Zeus attraverso un'immagine disponibile in rete. La particella riemersa è stata sovrapposta all'immagine della statua esposta al museo californiano, trovando una perfetta corrispondenza. Successivamente, a marzo 2014, è stata eseguita una verifica diretta e successivamente le analisi tecniche specifiche hanno determinato l'appartenenza e la provenienza. Risalente al I secolo a.C. sarebbe stata realizzato in Grecia da un artista sconosciuto per poi finire nel tempietto privato di una facoltosa famiglia di Bacoli. Alta 74 cm, risale al I sec. a.C., è un'iconografia del dio greco ed accompagna altre undici statue che tornano alla propria originaria magione, nello stesso luogo, nello stesso giorno.

Altri capolavori inediti, provenienti dai fondali del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, da Cuma, da Miseno e dai giardini e dagli ambienti di rappresentanza delle ricche domus, dalle ville del patrimonio archeologico di Baia, che ne testimoniano il lussuoso stile di vita. L'esposizione si avvale dell'utilizzo di vari supporti multimediali per offrire al visitatore un'esperienza più accessibile e completa: saranno proiettati filmati per raccontare il particolare fenomeno del bradisismo, che ha reso unici siti e monumenti, conservandoli in un suggestivo dualismo tra terra e mare.

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