Cambio di guardia in Aterballetto: dopo Mauro Bigonzetti largo ai giovani coreografi
Qualche anno fa il quotidiano londinese Times aveva indicato nell'Aterballetto una delle cinque compagnie di danza europee più prolifiche in giro per il mondo, sentenziando che il made in Italy contemporaneo appartenesse di diritto a Mauro Bigonzetti, il coreografo-mentore dell'ensemble reggiano. Da quell'articolo in poi il caso-Aterballetto si è arricchito di ulteriori spunti, a cominciare dalla nomina a direttore artistico della signora della danza Cristina Bozzolini, passando per le nuove prospettive di Centro di Produzione della Danza Nazionale, fino all'addio di Mauro Bigonzetti verso i più classici lidi scaligeri. Un turbinio di eventi che tuttavia non ha affatto scosso gli animi della Fonderia39, storica sede della compagine di danza più amata dagli italiani. La Fonderia39 è stata inaugurata nel 2004, nata dal recupero architettonico proprio di una fonderia, costruita nel 1938 e che faceva parte del complesso industriale della Lombardini Motori, situato ai margini del centro storico della città di Reggio Emilia. Il recupero dell'ingegner Maurizio Zamboni ha valorizzato l’originale destinazione realizzando a vista impianti, finiture e pavimenti su stile industriale. L’edificio ha la struttura di una grande cattedrale romanica in cui dominano il ferro ed il vetro. La Fonderia, da luogo di fusione del metallo pesante, è diventata così efficiente laboratorio di fusione creativa dalla quale proseguire l’azione di promozione della danza e di diffusione dell’arte coreutica che ha fatto della Compagnia Aterballetto un punto di riferimento di importanza internazionale.
In Fonderia39 tutte le danze si sono fuse in Aterballetto sin dal 1979
Dall'anno della fondazione di Aterballetto nel lontano 1979, la compagnia ha vissuto poche ma straordinarie direzioni artistiche, a cominciare dalla fase embrionale di Vittorio Biagi apripista della svolta di Amedeo Amodio, direttore per ben diciotto anni. Fino alla decennale era di Mauro Bigonzetti, divenuto poi Coreografo principale dell'ensemble sotto la direzione dell'attuale super manager Cristina Bozzolini. In questi decenni è passata, sotto le travi della fonderia più nota d'Italia, una miscellanea di titoli e coreografi ospiti, valore aggiunto per la crescita esponenziale di Aterballetto in termini qualitativi e quantitativi fino ai numerosi riconoscimenti conseguiti qua e là per il mondo. Basti pensare ai coreografi che hanno collaborato con Aterballetto, tra i quali ricordiamo Jiri Kylian, William Forsythe, Ohad Naharin, Andonis Foniadakis, Fabrizio Monteverde, Jacopo Godani, Eugenio Scigliano, Michele Di Stefano, Cristina Rizzo, Giuseppe Spota e Johan Inger, ultimo in ordine cronologico a griffare un titolo per la compagine reggiana con Bliss su spartito del poliedrico compositore statunitense Keith Jarrett.
Italia Danza 2016: ultimo contenitore di idee in Fonderia39 con ospiti e prime rappresentazioni
Il panorama coreutico italiano appare sempre più sterile ed impoverito dalla perdurante crisi economica di questi anni. Eppure esiste l'oasi felice reggiana di Aterballetto, promotrice della residenza Italia Danza rivolta alle migliori compagnie di danza nostrane. A cominciare dalla Naturalis Labor, la Bird's Dance Project di Matteo Levaggi e la Compagnia di Simona Bucci di questo primo scorcio dell'anno, in attesa di scoprire l'Orlando di Raphael Bianco, della Compagnia EgriBiancoDanza, con tutte le suggestioni coreografiche dell'Orlando Furioso in scena il prossimo 15 aprile. E poi ancora Roberto Zappalà, Enzo Cosimi, Manfredi Perego e buona parte della schiera di giovani coreografi di Aterballetto.