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‘Caccia all’omo’ di Simone Alliva: viaggio nel Paese dell’omofobia

Da anni le cronache delle aggressioni a gay, lesbiche e trans ci raccontano un paese intossicato dall’odio. Così Simone Alliva, giornalista di origini calabrese, ha raccontato da Nord a Sud le storie di chi ha provato sulla propria pelle gli effetti dell’incitamento all’odio e della continua negazione della propria esistenza.
A cura di Redazione Cultura
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L'Italia non è un paese per omosessuali. Da anni le cronache delle aggressioni a gay, lesbiche e trans raccontano di un paese intossicato dall’odio. Così Simone Alliva, giornalista di origini calabrese, che vive a Roma e scrive per L'Espresso ed Esquire, e che qualche anno fa raccontò le atrocità commesse in Cecenia contro gli omosessuali per HuffPost Italia, ha raccontato da Nord a Sud le storie di chi ha provato sulla propria pelle gli effetti di un continuo incitamento all’odio, della continua negazione della propria esistenza. "Caccia all'omo. Viaggio nel paese dell'omofobia" (Fandango Libri) è un’inchiesta che indaga la violenza omotransfobica in Italia, che con cifre alla mano e l’analisi approfondita delle ragioni di un tale inasprimento dei toni del dibattito, ci consegna un importante monito: si è aperta la caccia ai “diversi”, e quando le mani sono armate nessuno può considerarsi al sicuro.

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A Torino un ragazzo gay viene picchiato dai vicini di casa, è una spedizione punitiva: “Sei gay, ti uccidiamo”. Intanto la Capitale brucia: con un pugno sferrato in pieno volto muore Umberto Ranieri l’artista 53enne di origini abruzzesi, noto col nome d’arte di Nniet Brovdi. A Cagliari un gruppo di ragazzi insulta e aggredisce un 17enne e una sua amica, “frocio di merda” e giù botte. Il pestaggio viene filmato e caricato online, per divertimento. A Domodossola, una ragazza è obbligata a 15 anni ad avviare un percorso di teorie riparative: è lesbica dunque malata, per i genitori va curata.

La tesi da cui parte Alliva è la seguente: dopo le ultime elezioni politiche del 2018, le lancette della vita civile nel nostro paese si sono messe a girare al contrario e non si sono più fermate: l’Italia si è consegnata nelle mani di chi prometteva di abolire le unioni civili, di cacciare il “gender” dalle scuole, di curare gli omosessuali, in ogni modo. La presentazione del libro è prevista per venerdì 19 giugno alle 19 a Largo Venue a Roma. Con l'autore Beatrice Dondi e Sebastiano Secci. Consigliata la prenotazione on line all'evento.

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