Buon compleanno Michel Foucault, oggi avrebbe compiuto 90 anni
Michel Foucault, filosofo e storico francese, nasceva il 15 ottobre del 1926, oggi avrebbe computo 90 anni. "Il mio lavoro è fare finestre, dove c'erano una volta le pareti", questa è una fra le sue massime più identificative, ponendo la flessibilità alla base del suo pensiero e di ogni principio conoscitivo, e di fatti, aprì finestre su modi del tutto nuovi di vedere il mondo. Conosciuto come l'"archeologo dei saperi", è tra i grandi pensatori del XX secolo, al fianco di Gilles Deleuze e Pierre Klossowski, fu un pensatore molto importante per il post-strutturalismo.
La società al centro del suo pensiero
La sua opera si incentrò sulle problematiche legate alla burocrazia nei sistemi di organizzazione sociale, come le prigioni, gli ospedali, le scuole. Teorizzò il Panopticon, come paradigma della società moderna, di cui cerca di scardinare ogni convenzione o struttura, indagando negli aspetti più intimi di essa. Sviluppò un'atipica concezione della sessualità, condizionata dalle istituzioni prima religiose e poi secolari, solo ora, attraverso lotte di emancipazione, viene ad esprimersi. Andando controcorrente, recuperò il tema della ‘cura di sé', principio di età ellenistica e tardo imperiale romana. Perché il suo pensiero non ha limiti, né dogmi, attinge da civiltà antiche o può guardare al più lontano futuro, per coltivare il proprio principio di libertà, che non può mai svincolarsi da un'esaustiva analisi sociale.
La verità è dei "comuni mortali"
Michel Foucault, così si dedicò profondamente ad un'analisi sociologica, concentrndosi sullo studio delle logiche del potere, inteso come la capacità di modellare la conoscenza. Per capire Foucault, dobbiamo abbandonare la nostra concezionale concezione di verità, come una entità oggettiva e assoluta, estranea al tempo e alla storia. Invece, dobbiamo imparare a vedere la verità dei ‘comuni mortali', come un prodotto sociale, che viene creato e modellato dalla politica e dal potere. Foucault ci offre una prospettiva radicalmente diversa:
Dobbiamo essere lì, nel momento in cui nascono le idee, non nei libri le esprimono, ma in eventi che manifestano questa forza, in lotte svolte attorno alle idee, a favore o contro di loro.
Il sapere, il più efficace strumento di controllo
La conoscenza è per Foucault un mezzo di controllo, attraverso il sapere si sviluppa il potere di sorvegliare e controllare. Per il filosofo il potere deve essere analizzato come qualcosa che circola, il cui funzionamento è come una catena, sempre legato a qualcos'altro:
Non è mai localizzato qui o lì, non è mai nelle mani di alcuni, non è mai appropriato come una ricchezza o un bene. Il potere funziona, si esercita attraverso un'organizzazione reticolare.
Le idee non sono astratte ma tangibili
Questa concezione di potere, dinamica e connessa, è ancora valida e si può riscontrare nelle relazioni della società attuale in costante sviluppo e cambiamento. Quello che Foucault ci insegna è che, per comprendere il sapere e interfacciarsi con la conoscenza e con la verità, non si possa mai prescindere dalle connessioni del sapere e dall'evoluzione delle realtà sociali. Idee e conoscenza non sono mai qualcosa di statico né di astratto. Le idee stanno nei fatti e nel susseguirsi degli eventi. Devono essere tangibili.