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Buon compleanno Carla Fracci

Oggi l’etoile scaligera spegne ottanta candeline e RAI5 le dedica un appuntamento speciale intitolato proprio “Buon compleanno Carla”, in onda stasera alle 21.15.
A cura di Massimiliano Craus
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Carla Fracci, ph. Alessio Buccafusca
Carla Fracci, ph. Alessio Buccafusca

Ottanta primavere non sono poche, soprattutto per una gracile donna che ha rivoltato il mondo più volte e spesso a suo piacimento. Da sempre etoile in scena e ad honorem, Carla Fracci ha vissuto il palcoscenico da protagonista come poche, interpretando da subito i personaggi più importanti del repertorio di balletto, facendosi amare da pubblico, critica, partner e coreografi per la sua gracilità associata alle incredibili forza e determinazione del proprio temperamento. Moglie del regista tuttofare Beppe Menegatti, l'etoile ha scritto le pagine italiane più significative della storia della danza e del balletto, lasciando il segno indelebile tanto nel repertorio classico quanto in quello contemporaneo di Tersicore, divenendone icona ormai insostituibile. Meno dotata tecnicamente e fisicamente di tante etoile dei giorni nostri, Carla Fracci è stata la "danzattrice" più amata, recensita ed imitata del secolo scorso, basi pensare all'exploit allo scorso Festival di Sanremo dell'attrice ed imitatrice Virginia Raffaele.

Carla Fracci e l'alterego "Giselle"

Carla Fracci
Carla Fracci

Non si può scrivere di Carla Fracci senza almeno citare il balletto "Giselle" di Jules Perrot e Jean Coralli del lontanissimo 1841. Simbolo eterno del balletto romantico, su libretto di J.H. Vernoy de Saint-Georges, la protagonista Giselle è una docile ragazzina malata di cuore innamorata del conte Albrecht che le si presenta sotto le mentite spoglie del tagliaboschi Lois. Da qui la celeberrima storia dell'inganno, del tradimento (di lui con Bathilde, figlia del duca di Corlandia cfr.) e della memorabile scena della pazzia, di cui peraltro il fotografo Alessio Buccafusca ha immortalato un attimo saliente e di cui noi proponiamo lo scatto in copertina su gentile concessione. E proprio quella Giselle è stata l'alterego di Carla Fracci in giro per il mondo, in una tournée senza fine con i migliori partner e nei maggiori teatri di ogni dove. Fino all'edizione del 1969 all'American Ballet Theatre con Erik Bruhn, di cui ci restano le storiche riprese cinematografiche che hanno assegnato per sempre l'alloro alla Carla nazionale. Da quel momento Carla Fracci e Giselle hanno viaggiato all'unisono, consegnando di fatto alla scaligera le chiavi del destino tersicoreo italiano, lasciando più o meno nell'ombra le altre danzatrici della sua epoca.

Il palcoscenico ai suoi piedi

Carla Fracci protagonista in "Giuseppe Verdi" di Renato Castellani
Carla Fracci protagonista in "Giuseppe Verdi" di Renato Castellani

Su queste pagine ci piace festeggiare il compleanno di Carla Fracci non tanto celebrandone i successi patinati e fotografati dell'intero secondo Novecento, quanto ricordando i frequenti salti pindarici dell'etoile tra la prosa, il cinema e la televisione. Conosciamo più o meno tutti i grandi titoli del repertorio di balletto grazie alle fortunate interpretazioni di Carla Fracci, in Italia ed all'estero. Però in pochi, forse i più attempatelli, ricordano le escursioni di Carla Fracci nel teatro di prosa, sulla falsariga della sua amatissima Eleonora Duse. Basti pensare ai ruoli shakespeariani di Titania nel "Sogno di una notte di mezza estate" ed Ariel nella "Tempesta" o alle "Nozze di sangue" di Federico Garcia Lorca del 1965.  E sempre in quegli anni Sessanta abbiamo potuto vedere Carla Fracci nell'insolita veste di ballerina televisiva con le coreografie di Luciana Novaro che l'ha lanciata in numerosi show e trasmissioni televisive nazional-popolari. Senza dimenticare l'amore mai nascosto per il cinema. Come si può dimenticare il personaggio di Giuseppina Strepponi dello sceneggiato prodotto da RAIDUE, in nove puntate, "Giuseppe Verdi" del regista Renato Castellani del 1982? Eppure il suo debutto cinematografico risale al 1980 con "Nijinskij" di Herbert Ross, interpretando il ruolo della diva del balletto Tamara Karsavina, tanto per restare in tema di celebrità!

Tanta cultura di danza con Carla Fracci

Carla Fracci e Gheorghe Jancu, ph. Paolo Bonciani
Carla Fracci e Gheorghe Jancu, ph. Paolo Bonciani

Ma tutto sommato è la cultura di danza che ha segnato il crocevia tra il prima ed il dopo Carla Fracci in Italia ed in tanta Europa del secondo Novecento. Eh sì, sia per l'onnipresenza del marito regista Beppe Menegatti che per le doti interpretative innate dell'etoile, abbiamo spulciato decine e decine di titoli di nicchia tutti cuciti addosso alla gracile figura scaligera, figlia di un milanese e di una cremonese dediti alla campagna ed al futuro di ballerina dell'allora piccola Carla. Citiamo mero in ordine sparso l'interpretazione della deportata ebrea Etty Hillesum o "La bambola di kokoschka", tanto per restare in tema nazista, passando per "Il lutto si addice a Elettra" di Bèla Bartòk e Giovan Battista Pergolesi o la Cleopatra di Luc Buoy. Senza dimenticare la celeberrima "Filumena Marturano" di Eduardo De Filippo fin dentro la sua Napoli o "Le streghe" di Mauro Bigonzetti, uno dei tanti coreografi che amano o che hanno amato l'etoile a cavallo dei due secoli. Non ultimi Roland Petit, Alicia Alonso, Maurice Bejart. E tutti insieme idealmente stasera alle 21.15 spegniamo le candeline con Carla Fracci in TV, con il "Buon compleanno Carla" in onda su RAI5.

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