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Bugo e Morgan, com’è andata la prima udienza del processo: rifiutate le scuse e il risarcimento

Ieri, 20 febbraio, si è tenuto al Tribunale di Imperia il primo incontro tra le parti nel processo per diffamazione intentato da Bugo nei confronti di Morgan, per i fatti avvenuti nella quarta sera del Festival nel 2020.
A cura di Vincenzo Nasto
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Morgan e Bugo, foto di LaPresse
Morgan e Bugo, foto di LaPresse

Si è tenuto ieri, 20 febbraio, al tribunale di Imperia il primo incontro tra le parti nel processo per diffamazione, intentato da Cristian Bugatti, in arte Bugo, nei confronti di Morgan. I fatti risalgono alla quarta serata del Festival di Sanremo 2020, quando Morgan, dopo aver cambiato le parole della canzone Sincero in "Le brutte intenzioni, la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera", ottenne come reazione l'abbandono del palco da parte di Bugo. Nel primo incontro, sembra essersi ripetuto ciò che era accaduto solo poche settimane fa, quando Morgan, in un'intervista al Corriere della Sera, aveva annunciato per la prima volta le sue scuse ufficiali nei confronti del cantante. Come riporta la nota stampa dell'Ansa, nel corso dell'udienza Morgan ha rinnovato le scuse nei confronti del collega, che però le ha respinte, così come ha respinto la proposta risarcitoria di 3 mila euro, e il giudice ha aggiornato l'udienza al prossimo 30 aprile per la definizione della causa.

Il commento di Morgan: "Ma che tragedia sta mettendo giù Bugo?"

Nel frattempo, nelle ore successive al processo, erano arrivate anche le testimonianze dei due autori. Da una parte, Morgan ha commentato la scelta di Bugo di presentarsi al processo con manager e telecamere personali così: "Ma che tragedia sta mettendo giù Bugo? Mi denuncia per diffamazione, si presenta in tribunale col cameraman personale e il manager, entrambi fanno finta di non conoscermi e non mi salutano, nemmeno quando faccio notare che le persone per bene salutano anche il peggior nemico. Però poi in aula dice che io ero l’artista perfetto da usare a Sanremo per partecipare perché ero più famoso di lui, ammette di aver avuto lavoro grazie a me". Morgan commenta anche la natura delle accuse, spostando l'attenzione dal reato di diffamazione a "diritto di critica in ambito artistico e musicale": "Io non ho ammesso la responsabilità dell’ipotesi di diffamazione perché ritengo che dire nel contesto di interviste successive alla squalifica, espressioni come ‘ha massacrato la cover di Endrigo sul palco' o ‘si è comportato da dilettante', oggetto della sua querela per cui oggi avevamo la prima udienza, non siano diffamazione bensì diritto di critica in ambito artistico e musicale"

Bugo: "Costretto a intraprendere questa azione legale per difendere la mia dignità"

Poche ore prima, era arrivata anche la nota dell'ufficio stampa di Bugo, che sottolineava l'importanza del percorso legale in una vicenda che da quattro anni "compromette la sua reputazione e il suo lavoro": "Oggi, martedì 20 febbraio, presso il Tribunale di Imperia, si tiene il processo penale che vede coinvolti Cristian Bugatti, in arte Bugo, e Marco Castoldi, in arte Morgan, quest’ultimo citato in giudizio per diffamazione in relazione ai fatti avvenuti nel corso del Festival di Sanremo 2020". Bugo ha sottolineato come il tentativo di evitare conflitti pubblici con il suo collega non ha comunque portato alla fine delle controversie pubbliche, tale da esser necessaria un'azione legale: "Bugo, cantautore con ben 24 anni di carriera, si è sempre distinto per la sua dedizione alla musica, impegnandosi per offrire al pubblico il meglio di sé. Dopo i fatti avvenuti in occasione del Festival di Sanremo 2020, Bugo non ha mai cercato conflitti o controversie pubbliche, ma è stato costretto a intraprendere questa azione legale per difendere la sua dignità e il suo benessere emotivo e professionale".

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