Brancusi: Google festeggia con il suo doodle il compleanno dello scultore
Ormai Google non si perde nessun compleanno: ha festeggiato Jules Verne con il suo logo a forma di sottomarino, rievocando il capolavoro dello scrittore francese, "Vemila leghe sotto i mari; ha reso omaggio a quella mente geniale di Thomas Edison con un doodle che ricorda le sue invenzioni più famose, e ora arriva il turno di Costantin Brancusi.
Il doodle di Google che festeggia oggi il suo 135esimo anniversario dalla sua nascita, si costituisce di sette sculture del celebre artista rumeno che prendono il posto delle sei lettere che compongono il nome del motore di ricerca. Quindi l'opera "Prometheus" forma la G, per le due O troviamo "The Newborn" e "Sleeping Muse", la seconda G è costituita da "Mademoiselle Pogany", mentre "Bird in Space" prende il posto della L, e infine completa il doodle "The Kiss", che forma l'ultima E.
Costantin Brancusi è nato il 19 Febbraio 1876 a Pestisani in Romania e si ha afferamto in tutto il mondo per le sue affascinanti opere scultoree. Bracusi studiò all'Accademia di Bucarest, ma lasciò presto la Romania per lavorare a Vienna e a Monaco tra il 1899 e il 1904. Qualche anno dopo approdò nella raffinata capitale francese, che all'epoca costituiva un centro di avanguardia nel campo dell'arte e della letteratura, dove frequentò gli studi di Antonin Mercié e di Rodin. Fondamentali per lo sviluppo dell'arte di Brancusi furono le amicizie con Modigliani, Satie e Duchamp, che lo portarono poi ad avvicianarsi negli anni 10′ del Novecento alla corrente del primivitismo. Dopo la prima guerra mondiale, l'artista rumeno cominciò ad imprimere alle sue opere scultoree una certa tendenza all'astrazione, mirante alla scoperta di una "forma primordiale o genitrice". Tra le sue opere più importanti ricordiamo il parco pubblico di Targu Jiu in Romania e il tempio della meditazione per il maragià di Indore in India. Ma il nome di Brancusi è anche legato ad una curiosa vicenda giudiziaria. Infatti nel 1926, quando l'artista giunse per la seconda volta negli Stati Uniti, fu protagonista di uno strano caso giudiziario legato all'esportazione di una sua opera d'arte astratta, "Bird in Space", e la vicenda fu per questo intitolata per l'appunto "Caso Brancusi".