Bollani e De Holanda in tour (INTERVISTA)
Quando due grandi talenti musicali si incontrano non è scontato che il risultato sia della grande musica. Non è, però, certo il caso di Stefano Bollani e Hamilton De Holanda, un duo di piano e mandolino prestigiosissimo e affiatato, che da più di dieci anni calca i palcoscenici di tutto il mondo riscuotendo enorme successo di critica e di pubblico. Con all'attivo anche un disco, recente, dal titolo "O que serà", l'ardimentoso ensemble spazia nei generi con naturalezza e sapienza, facendo incursioni nel repertorio della canzone classia napoletana, così legata all'idea nostrana di mandolino, per poi sviare per le strade del jazz, dello "choro" e ritrovarsi insieme sui sentieri melodici di Bacharach e Piazzolla.
La carta vincente di Bollani: l'eclettismo
Caratteristica principale dell'ormai notissimo pianista è il sapersi misurare al tempo stesso con l'improvvisazione jazzistica e con la grande orchestra, così come ci ha mostrato insieme al direttore d'orchestra Riccardo Chailly, che lo ha guidato nelle incisioni di Gershwin, Ravel, Stravinsky e Poulenc. Ma quanta versatilità sia presente nel suo DNA l'abbiamo potuto scoprire su Radio 3 (emittente radio della quale ha firmato tutte le sigle), dove dal 2006 è ideatore e conduttore, con Davi Riondino, della trasmissione "Dottor Djembé", e su Rai 3, dove tra il 2011 e il 2012 ha dato vita al suo primo programma televisivo dal tema divulgativo-musicale "Sostiene Bollani", replicato nel 2013. Bollani è unico nel suo genere: impareggiabile virtuoso, improvvisatore colto e ironico al tempo stesso, delizioso intrattenitore.
Hamilton De Holanda, maestro di "bandulim"
Il suo mandolino modificato, a 10 corde, è ormai famoso in tutto il mondo. Grazie alla sua capacità ritmica, al rigore della tecnica, all'indiscussa cantabilità e alle sue doti improvvisative, Hamilton De Holanda è un artista di granissimo calibro, che trova le sue radici nello Choro, "l'essenza dell'anima musicale brasiliana", come lo definì Villa-Lobos, ma si sposta facilmente in repertori sempre nuovi e contemporanei. Si esibisce spesso in duo con Bollani, con il quale ha inciso "O que serà", disco che raccoglie l'eredità sudamericana di Jobim, Piazzolla, Chico Buarque, Baden Powell, Ernesto Nazaret, per poi virare nel jazz tradizionale e inedito. Potete trovare qui l'integrale dell'intervista che De Holanda ha rilasciato a Fanpage in occasione del suo concerto all'Auditorium Oscar Niemeyer di Ravello.
La rassegna Luglio in Jazz 2014
La kermesse di enorme pregio musicale che anche quest'anno si svolge in "Piazza Campania", la zona adibita ai concerti del Centro Commerciale Campania di Caserta, è ricca di appuntamenti gratuiti con star della musica nazionale e internazionale. Dopo "Tuck & Patty", "Eliane Elias" e "Bollani-De Holanda", il 18 luglio sarà la volta dei "Take six", sestetto a di voci a cappella dal repertorio gospel e jazz. Segurà il 25 luglio il concerto di Paquito D'Rivera, sassofonista cubano trapiantato a New York, vincitore del Grammy per il miglior album di jazz latino americano con "Song For Maura", inciso con il Trio Corrente's. A chiudere la stagione, il 31 luglio, sarà Biréli Lagrène, chitarrista di origine gipsy fondatore dell'ensemble Gipsy Project. Tavoli Area Centrale: su prenotazione online sul sito www.campania.com.
Intervista a Stefano Bollani e Hamilton De Holanda
Ai microfoni di Fanpage i due musicisti parlano della loro esperienza d'inisieme, confrontandosi sul loro rapporto con le rispettive culture tradizionali, descrivendosi a vicenda e promuovendo, con un simpatico gioco, il loro ultimo album.