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Black Presence: i capolavori degli Uffizi raccontano la cultura nera nel Rinascimento

Alle Gallerie degli Uffizi al via il progetto “Black Presence”, una raccolta di capolavori della galleria diretta da Eike Schmidt che racconta la cultura nera nell’Europa del Rinascimento: “L’arte parla una lingua universale”. Invece di abbattere statue, al museo fiorentino si fa conoscenza e si abbattono i muri dell’ignoranza.
A cura di Redazione Cultura
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Cristofano dell'Altissimo, Imperatore d'Etiopia
Cristofano dell'Altissimo, Imperatore d'Etiopia

Alle Gallerie degli Uffizi di Firenze batte un cuore nero. È "Black presence", una raccolta di capolavori della galleria diretta da Eike Schmidt che racconta la cultura nera nell'Europa del Rinascimento. Così l'arte può dare un contributo alla riflessione e alla sensibilità comune su temi quali razzismo e integrazione. Insieme alla Venere di Botticelli, alla Medusa di Caravaggio, al Tondo Doni di Michelangelo e a tanti altri capolavori, nel celebre museo fiorentino è presente anche un nucleo di opere nelle quali un ruolo centrale è affidato a personaggi “black”, storici, biblici o mitologici.

Piero di Cosimo, Perseo libera Andromeda
Piero di Cosimo, Perseo libera Andromeda

Ci sono i ritratti dei re dell’Abissinia e dell’Etiopia realizzati nel Cinquecento da Cristofano dell’Altissimo su commissione di Cosimo I de’ Medici, per una serie di dipinti dedicati a uomini illustri del tempo; l’Adorazione dei Magi di Albrecht Dürer, dove uno dei tre re ha tratti inequivocabilmente africani; l’episodio mitologico con Perseo che libera Andromeda – definito da Giorgio Vasari il migliore dipinto di Piero di Cosimo – in cui compare, in primo piano, una musicista dalla pelle nera e i capelli ricci; il trio di popolani immortalato dal fiammingo Justus Suttermans nella “Madonna ‘Domenica delle Cascine’, la Cecca di Pratolino e Pietro Moro”, e molte altre opere ancora. Ed è proprio dall’esigenza di andare a riscoprire gli elementi artistici della cultura nera disseminati nella collezione degli Uffizi che è nato il progetto “Black Presence” che il direttore Eike Schmidt così definisce:

Gli Uffizi non sono una ‘turris eburnea’ dell'arte e anzi nelle loro collezioni comprendono i grandi temi della contemporaneità: attraverso l’arte il museo può raccontare la grande storia del passato e fa vivere le opere nel presente. I capolavori infatti parlano una lingua universale che aiuta non solo a capire meglio il loro tempo, ma anche il futuro che intendiamo costruire.

Cristofano dell'Altissimo, imperatore d'Abissinia
Cristofano dell'Altissimo, imperatore d'Abissinia

Black Presence ha preso il via sabato 4 luglio, nella ricorrenza della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America, con un doppio evento live sui social degli Uffizi: su Tik Tok, Justin Randolph Thompson, direttore e cofondatore del Black History Month Florence, festival dedicato alla cultura nera organizzato annualmente a Firenze, ha raccontato i dipinti del museo con protagonisti africani, e con il polistrumentista del Burkina Faso Gabin Dabirè. Evento che ha ottenuto migliaia di condivisioni da tutto il mondo sulle pagine social del museo.

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