Bilbao, in arrivo la grande mostra “Francis Bacon: Da Picasso a Velázquez”
A partire dal 30 settembre 2016 fino all'8 gennaio 2017, sarà fruibile una grande mostra su Bacon, organizzata dal Museo Guggenheim di Bilbao, in collaborazione con Grimaldi Forum Monaco. A cura di Martin Harrison e sponsorizzata da Iberdrola, l'esposizione "Francis Bacon: Da Picasso a Velázquez", consta di circa 80 opere tra cui alcuni dei più importanti dipinti di questo artista britannico nato in Irlanda, accanto alle opere dei maestri classici della cultura francese e spagnola che hanno giocato un ruolo enorme nella sua carriera.
Bacon, il trasgressivo nella vita e nell'arte
La trasgressività è un elemento comune alla sua vita e alla sua arte. Le opere di Francis Bacon abbattono molte barriere profondamente radicate nell'essere umano che, nel momento in cui le si osserva, è come se si trovasse davanti ad uno specchio, uno specchio in cui si può constatare la crudezza di una realtà che Bacon non esita a riportare se necessario in tutta la sua violenza.
Il solido legame con la cultura francese e spagnola
Ritratti, nudi, paesaggi, la corrida sono le immagini protagoniste di un'esposizione che mira a riportare un Bacon visto da una nuova lente, quella la mostra offre una nuova prospettiva sull'opera di Bacon, mettendo in evidenza l'influenza che la cultura francese e spagnola hanno esercitato sulla sua arte.
I ritratti di Bacon, specchio della vulnerabilità umana
Bacon ha creato un nuovo universo di immagini concepite attraverso la letteratura, cinema, arte, e la sua vita con un linguaggio assolutamente unico, in grado di riflettere la vulnerabilità umana con crudezza assoluta, come gli enigmatici nudi che caratterizzano figure isolate in pose di ordinaria quotidianità, il pittore li sottopone ad una trasformazione ruotando i loro corpi in forme quasi animalesche, riproponendo così il ritratto in un'atmosfera che fa da contrasto. Questo è uno dei tratti più tipici della sua pittura.
La predilezione per il trittico
Francis Bacon amava così tanto i trittici, forse perché era letteralmente affascinato dal mondo del cinema. E diceva che gli piaceva guardare i dipinti in shifting sequences, come fossero delle sequenze visive. È vero che Bacon era ben consapevole di come il trittico rappresentasse anche una forma-archetipo molto particolare, tanto che il suo primo trittico potrebbe essere visto come un gesto anti-religioso.
Il talento del pittore irlandese è incommensurabile, questo è spiazzante se si considera che se non si fosse dedicato all'arte la sua vita- come ricorda Harrison- sarebbe potuta andare molto diversamente:
Quando approdò a Monaco nel 1946 poteva diventare tanto un perdigiorno quanto un talento dell’arte: ma proprio lì iniziò a pensare seriamente a come avrebbe potuto dire qualcosa.