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Bilancio record per la ‘Notte d’Arte’ a Napoli, oltre centomila persone in strada

Il bilancio della ‘Notte d’Arte’ è risultato ottimo, non solo per il numero record di visitatori ma anche perché Napoli ha risposto bene all’iniziativa: la conduzione del grande evento non ha avuto imprevisti, se ne deduce che la città sarebbe ormai pronta a riproporre con maggiore frequenza iniziative di questo calibro. Il centro storico gremito di turisti e cittadini, un clima più festoso del solito ‘nella città del sole’, una vera e propria oasi dell’intrattenimento. I numeri della ‘Notte d’Arte’ possono, di certo, costituire un modello da esaminare, sopratutto in virtù dei consensi e soddisfazione della gente ma anche per la sicurezza che è risultata impeccabile.
A cura di Silvia Buffo
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Napolitan #nottedarte
Da Twitter, Napolitan #nottedarte

Migliaia di visitatori a Napoli in occasione della ‘Notte d’Arte', ovunque, fra i piccoli stand di artigianato locale, la folla di gente si è divisa fra i due estremi del centro antico. A Piazza del Gesù: tra stand e “Food tricks”, si è tenuta un’anteprima dello “Street Food Festival”, insieme a musicisti itineranti a suon di grancassa, mentre, sul lato opposto, a piazza Dante, si sono alternati concerti e dibattiti interrottamente dalla sera fino a tarda notte. Sul palco, personaggi eccezionali, dal calibro di Tony Esposito, Valentina Stella, Saba Anglana ma la musica si è fatta anche al conservatorio di San Pietro a Majella e su un altro palco, allestito in piazza Nilo, tutta l’area dei decumani un'eco di note e clamore.

Protagonista anche la Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi, che ha visto folle concentrasi nella splendida sacrestia, affrescata del Vasari. Le sale di Palazzo Zevallos a via Toledo, che in questi giorni espone anche il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, hanno contato 1400 visitatori in sole tre ore. A risentirne di questa accesa aria di festa, solo il traffico per raggiungere la ‘Notte d'Arte', è risultato asfissiante e quasi tutti i napoletani hanno preferito muoversi con i mezzi pubblici attivi fino a notte inoltrata. Non è mancato l'intervento di sicurezza, un blocco prevedibile da parte delle pattuglie di polizia municipale, la cui presenza più che mai necessaria, data l'entità di affollamento, ha evitato l'incorrere di incidenti e garantito il clima di serenità.

Cappella di San Severo a Napoli
La maestosità della Cappella di San Severo a Napoli

Il Museo Cappella Sansevero, il simbolo del Barocco napoletano, rimasto aperto eccezionalmente fino a mezzanotte, è stato letteralmente inondato da folle di visitatori, non solo di turisti ma anche da parte di napoletani residenti che hanno approfittato del biglietto ridottissimo per ammirare un'icona della loro città. Forte affluenza anche nell’area di Monteoliveto, gremita di ragazzini che sono soliti intrattenersi presso la fontana seicentesca di Carlo II.

Anche la solidarietà ha avuto il suo corso alla ‘Notte d'Arte' di Napoli: erano presenti stand Amref con palloncini e vendite solidali di gadget e prodotti artigianali. Un gruppo di volontari ha allestito a San Domenico Maggiore, in una sezione della mostra Magna, anche un percorso sensoriale e un’esposizione, mirata alla sensibilizzazione del pubblico sul tema dell’acqua. Parte del ricavato è stato devoluto al sostegno della proposta di Amref, per la realizzazione di tre pozzi in Africa.

Il bilancio della ‘Notte d'Arte' di Napoli 2015 è stato quella di una città coerente con la sua immagine di festa, una notte esplosiva che ha soddisfatto ogni tipo di gusto nella vasta gamma d'intrattenimento offerta, dallo street food alle realizzazioni di artigiano, dall'arte fruibile in chiese e musei a quella tipica presepiale, dalla street art fino alla musica itinerante e i concerti, un'indimenticabile ‘notte solare', per cui vale la pena attendere un altro anno.

Il bilancio del grande evento, che ha contato oltre centomila persone nel centro storico, è da record: l'incentivo della musica e dei concerti ha generato benefici non solo di intrattenimento ma anche economici per l'affluenza agli stand, ai locali e negozi, ma sopratutto il dato più significativo è quello del riscontro di utenza di musei e chiese a prezzo ridotto. Ciò lascia pensare che varrebbe la pena intraprendere una nuova condotta di politica culturale, basata su una fruibilità della cultura più accessibile, che in questo caso ha dimostrato dare i suoi buoni frutti. I numeri della ‘Notte d'Arte' possono di certo costituire un modello da esaminare, sopratutto in virtù dei consensi e soddisfazione della gente ma anche per la sicurezza stessa che è risultata impeccabile da parte delle forze dell'ordine, scartando ogni probabilità di resse e di teppismo.

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