Biennale: viva LATTE contemporanea!
Ad apertura di Biennale, com'è d'obbligo, le aspettative, i dibattiti, le polemiche e i pettegolezzi sono all'ordine del giorno. O, quantomeno, sono l'ordinaria amministrazione degli addetti ai lavori, quelli che creano, scrivono, investono, lucrano o vivono con l'arte. I tre giorni d'anteprima della Biennale 2013 (29, 30 e 31 maggio) sono dedicati soltanto a loro, mentre gli spazi espositivi saranno ufficialmente aperti al grande pubblico soltanto a partire dal primo giugno.
Ma mentre gli artisti, le star, i vip, i giornalisti (e qualche infiltrato) beatamente vagano indisturbati all'Arsenale e ai Giardini, saltando di frasca in padiglione e di padiglione in frasca, le strade di Venezia erano piene zeppe di visitatori entusiasti e non meno affamati d'arte. Che fossero lì a pregustare le meraviglie del contemporaneo o che stessero ‘soltanto' ammirando le bellezze della città lagunare poco importa.
Siamo andati a disturbarli sottoponendogli un quesito semplice e complicato al tempo stesso: "In una parola: l'arte è…?". Le risposte sono state tante, ovvie, originali, poetiche, anarchiche. Ma tutto ci saremmo aspettati tranne l'imprevedibile piega che ad un tratto ha preso il sopravvento del servizio. Come in un fantascientifico delirio collettivo, di colpo, il fulcro della questione si è spostato (e non senza la nostra sbalordita e complice approvazione…) da "cos'è l'arte" a "cos'è il latte"!
Nel consigliarvi la visione del video non possiamo che trarne una buona sintesi: l'arte è… nutrimento.