Beni culturali, da oggi pene più severe per i reati contro il patrimonio
Da oggi chi compirà delitti contro il patrimonio culturale, riceverà pene più severe. Così come maggiori e più efficaci saranno gli strumenti alla portata della magistratura per indagare contro coloro che sfregeranno, ricicleranno o ricetteranno beni culturali. Il disegno di legge che riforma la disciplina sanzionatoria in materia di reati contro il patrimonio culturale, infatti, è stato approvato in prima lettura dalla Camera. L'iter parlamentare, di soli sei mesi, ha testimoniato "la sensibilità del Parlamento” rispetto al tema dei reati contro il patrimonio culturale. Così si è espresso il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini:
Grazie anche alle modifiche introdotte nel corso del dibattito nelle commissioni parlamentari questa riforma introduce strumenti efficaci e moderni per contrastare i reati contro il patrimonio culturale. Un provvedimento molto importante, non solo per l’Italia, ma per l’intera comunità internazionale che, a partire dall’Onu fino al G7 Cultura di Firenze, identifica sempre più la tutela del patrimonio culturale come una priorità. Con queste nuove norme l’Italia si pone all’avanguardia nel mondo.
I nuovi reati contro il patrimonio culturale
Le fattispecie di reato ora previste sono:
- furto di beni culturali
- appropriazione indebita di beni culturali
- ricettazione di beni culturali
- riciclaggio di beni culturali
- illecita detenzione di beni culturali
- violazioni in materia di alienazione di beni culturali
- uscita o esportazione illecita di beni culturali,
- possesso ingiustificato di metal detector
- danneggiamento, deturpamento
- imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici
- devastazione e saccheggio di beni culturali
- contraffazione di opere d’arte
- attività organizzate per il traffico illecito di beni culturali.
L’aumento delle pene, oltre a rafforzare la deterrenza, ha un effetto di trascinamento utile sugli strumenti processuali, tra i quali l’arresto in flagranza, il processo per direttissima, le intercettazioni telefoniche.