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Autoritratto di Van Gogh per non vedenti: a Genova l’arte si percepisce al tatto

Resterà fruibile ancora per pochi giorni, fino al 10 aprile la mostra “Dagli Impressionisti a Picasso”, al Palazzo Ducale di Genova. Novità assoluta dell’esposizione l’esperienza tattile dell’autoritratto di Van Gogh ad opera dell’artista multimediale Alessandro Marianantoni e del professore di Neuroscienze Martin Monti. Attraverso l’ideazione del ‘quadro tattile’ l’arte non ha più confini sensoriali.
A cura di Silvia Buffo
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Autoritratto- Van Gogh
Autoritratto- Van Gogh

Grande riscontro di pubblico per la mostra "Dagli Impressionisti a Picasso" che a Genova resterà fruibile ancora per pochi giorni, fino al 10 aprile negli spazi di Palazzo Ducale. Ma a conquistare i visitato anche l'autoritratto di Van Gogh ad opera dell'artista multimediale Alessandro Marianantoni e dal professore di Neuroscienze all’Università della California Martin Monti. Un esperimento che ha reso possibile la realizzazione del sogno inconscio di molti patiti d'arte: toccare i quadri con mano ed è così che l'arte oltrepassa i confini sensoriali. Protagonista dell'esperimento è il celebre autoritratto di Van Gogh: la riuscita di un'opera così innovativa, realizzata grazie alla sinergia di team eterogeneo di professionisti, non può che confermare l'eccellenza italiana.

L'Autoritratto di Van Gogh per non vedenti sarà fruibile anche al buio: è realizzato con tecnica HandSight. L'innovativo progetto, nato dalla brillante idea dei due italiani a Los Angeles, Alessandro Marianantoni e Martin Monti, coinvolge più professionalità differenti che hanno lavorato in gruppo con l'obiettivo di rendere l'arte non solo un'esperienza visiva ma anche percepibile con un senso alternativo, quello del tatto.

Non vedenti e ipovedenti saranno finalmente supportati nella propria fruizione dell'arte ma il progetto coinvolge anche i bambini che per loro natura hanno un approccio tattile ancora più spontaneo, senza escludere tutti coloro che vogliono provare a percepire l'arte da altre prospettive. I modelli informatici utilizzati nel metodo dello HandSight caratterizzano come unico lo stile dell’autore, dal tratto della pennellata fino a tecniche più specifiche come le prospettiche. Il risultato ultimo è quello di un ‘quadro tattile' ad alta risoluzione, ideato per essere fruito senza usurarsi: la singolare consistenza stimolerà il pubblico a sperimentare con curiosità la nuova percezione dell'opera.

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