Auguri di Buona Befana, 15 frasi originali e divertenti per l’Epifania 2022
Il 6 gennaio, il giorno dell'Epifania, è universalmente riconosciuto come l'arrivo solenne dei tre Re Magi davanti a Gesù, ma anche come la data che segna la fine delle festività natalizie. Un giorno in cui il soggetto principale diventa la Befana, una donna anziana, che nella tradizione porta doni nelle calze dei bambini lasciate sul camino o vicino alla finestra, viaggiando su una scopa. Una festa che ha origini molto antiche, e che per alcuni storici potrebbe risalire anche prima della nascita di Cristo. Allora come fare gli auguri per la Befana? Esistono diversi frasi, dalle più simpatiche e divertenti da mandare agli amici, a quelle più sacre e religiose che ricordano l'arrivo dei Re Magi a Betlemme. Secondo il calendario liturgico, la Befana arriva a 12 giorni dalla nascita di Cristo, una data che segna l'Epifania del Signore e che racconta anche le regalità di Cristo: dall'incenso alla mirra e infine l'oro. Ecco le 15 frasi d'auguri che potete inviare il prossimo 6 gennaio.
Frasi celebri e d'autore per gli auguri di Buona Befana 2022
- I Magi ci indicano la strada sulla quale camminare nella nostra vita. Essi cercavano la vera Luce: «Lumen requirunt lumine», dice un inno liturgico dell’Epifania, riferendosi proprio all’esperienza dei Magi; «Lumen requirunt lumine». Seguendo una luce essi ricercano la luce. Andavano alla ricerca di Dio. Visto il segno della stella, lo hanno interpretato e si sono messi in cammino. (Papa Francesco)
- Magi, voi siete i santi più nostri, i pellegrini del cielo, gli eletti, l’anima eterna dell’uomo che cerca. (David Maria Turoldo)
- Il cammino dei Magi d’Oriente è per la liturgia soltanto l’inizio di una grande processione che continua lungo tutta la storia. Con questi uomini comincia il pellegrinaggio dell’umanità verso Gesù Cristo – verso quel Dio che è nato in una stalla; che è morto sulla croce e che, da Risorto, rimane con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. (Papa Benedetto XVI)
- Oggi tutti sanno che i misteriosi saggi venuti dall’Oriente secondo il vangelo di Matteo erano tre, ch’erano re, che i loro doni al Bambino erano oro, incenso e mirra, che erano di età diversa. Queste cose le sanno anche i bambini: anzi, cerchiamo di fare in modo che non le scordino. Il fatto è tuttavia che l’evangelista Matteo, tutte queste notizie, mica ce le dà. Egli si limita ad affermare, nel suo testo greco (quello aramaico non ci è pervenuto), che di trattava di màgoi (sacerdoti persiani? O semplicemente indovini, ciarlatani?) venuti ef’anatolè (da oriente) e che portarono i tre tipi di doni che sappiamo. Ma non che fossero re, né quanti fossero, né come si chiamassero, né che età avessero. Tutte queste notizie ci pervengono dai vangeli apocrifi, di dubbia tradizione. (Franco Cardini)
- I tre santi Re Magi d’Oriente chiedevano fermandosi in ogni città: "O donne, o fanciulle, sapreste dirci la strada per Betlemme dove va?" Né giovani né vecchi lo sapevano e essi riprendevano il tragitto, ma una cometa dalla chioma d’oro or li guidava come una lanterna. La stella sulla capanna di Giuseppe alfine si fermò e i santi tre re Magi alla soglia si poterono affacciar; muggiva il bue, piangeva il bambinello, e i Re Magi cominciarono a cantar. (Heinrich Heine)
- Natale. Guardo il presepe scolpito, dove sono i pastori appena giunti alla povera stalla di Betlemme. Anche i Re Magi nelle lunghe vesti salutano il potente Re del mondo. Pace nella finzione e nel silenzio delle figure di legno: ecco i vecchi del villaggio e la stella che risplende, e l’asinello di colore azzurro. Pace nel cuore di Cristo in eterno; ma non v’è pace nel cuore dell’uomo. Anche con Cristo e sono venti secoli il fratello si scaglia sul fratello. Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino che morirà poi in croce fra due ladri? (Salvatore Quasimodo)
- I pronostici colorati del calendario fiorivano in rosso sulla neve ai bordi dei mattini. Il rosso fiammeggiante delle domeniche e delle feste gettava il suo riflesso su metà della settimana, e quei giorni bruciavano a freddo in un fuoco falso, di paglia, i cuori illusi battevano per un attimo più in fretta, accecati da quel rosso annunciatore, che non annunciava niente ed era solo un allarme prematuro, una finzione colorata del calendario dipinta in vivace cinabro sulla copertina della settimana. A partire dall’Epifania, sedevamo ogni notte alla bianca parata del tavolo risplendente di calendari e di argenti, facendo solitari senza fine. (Bruno Schulz)
- Persero un giorno la stella. Com’è possibile perdere la stella? Per averla fissata troppo a lungo… I due re bianchi, ch’erano due sapienti di Caldea, col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi. Si misero a far calcoli, si grattarono il mento… Ma la stella era scomparsa come scompare un’idea, e quegli uomini, l’anima dei quali aveva sete di essere guidata, piansero drizzando le tende di cotone. Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri, disse a se stesso: "Pensiamo alla sete che non è la nostra. Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali". E mentre reggeva il suo secchio, nello spicchio di cielo in cui si abbeveravano i cammelli egli scorse la stella d’oro che danzava silente. (Edmond Rostand)
Filastrocche e poesie sulla Befana per gli auguri del 6 gennaio
- Sopra i tetti, pian pianino va la vecchia e, dal camino, poi si cala e giù rimbalza per riempire la tua calza di carbone o di dolcetti di arance e di giochetti. Poi risale, se ne va e un altr’anno tornerà!
- Toglie addobbi agli alberelli, ai presepi i pastorelli, lascerà dietro una scia tutta di malinconia Ma ai bambini più piccini donerà calze e dolcini. È, da sempre, la più anziana. Chi sarà? Ma è la…
- Con la diaccia tramontana è arrivata la Befana e gironzola in calzini tra comignoli e camini che l’aspettano impalati, sorridenti e affumicati. Qui un comignolo l’avverte c’è un piccin che si diverte tutto il giorno: un fannullone! Ecco, cenere e carbone! Qui c’è un bimbo giudizioso? Ecco un dono generoso, ma al fratello negligente lascio subito un bel niente. C’è una bimba vanerella? Ecco qua la paperella, ma il giocattolo più bello lo regalo a un orfanello: per un attimo il sorriso tornerà sul mesto viso.
- Cara Befana, prendi un trenino che fermi a casa d’ogni bambino, che fermi alle case dei poveretti con tanti doni e tanti confetti. (Gianni Rodari)
- C’è chi la chiama strega, c’è chi la chiama pazza… lei è semplicemente una vecchietta con un cuore da bimba che torna una volta all’anno per premiare chi sogna. Buona Befana.
- Hai preparato i piani di volo? Hai ottenuto i permessi? Hai lucidato la scopa? Scusa se ti rammento i tuoi doveri, ma passata una certa età si tende ad avere dei vuoti di memoria. Ci vediamo stanotte, ricordati gli occhiali da vista altrimenti mi tamponi come l’anno scorso! Auguri!
- Se qualcuno ti dà della Befana non offenderti. Ti sta dicendo che sei un’epifania, una manifestazione di bellezza e grazia.