Arte vivente proiettata sul Colosseo: la sfida di Sabine Kacunko
Per due serate, dal 17 al 19 settembre, e dalle 20 alle 2 di notte, il Colosseo sarà illuminato da un'enorme e spettacolare video-installazione pensata e creata dall'artista tedesca Sabine Kacunko, dal titolo "Invincible". Il video verrà proiettato sul lato nordovest del monumento, e sarà dunque ben visibile da Via dei Fori Imperiali fino a Piazza Venezia. Un suggestivo gioco di luci e ombre che renderà il Colosseo protagonista di un progetto innovativo e molto, molto particolare. L'opera della Kacunko infatti, non è una performance vera e propria, né una danza, né una semplice immagine proiettata sulla parete: ad essere proiettata dal vivo sulle pareti del Colosseo, una biopellicola batterica prelevata direttamente dal monumento e posta sotto il microscopio. Sabine Kacunko non è nuova a questa particolare forma d'arte, detta per l'appunto "bio art" o "arte batterica": il punto fondamentale di quest'affascinante ricerca artistica è lo stretto rapporto che c'è fra la vita, nel senso primordiale del termine, e la cultura. I batteri sono gli organismi più antichi, più piccoli e strutturalmente più semplici dell'intera biosfera: diversi, abbondanti e variabili, essi sono vitali e fondamentali per tutte le altre forme di vita. Nell'arte, divengono dunque metafora della vita stessa, e attraverso il lavoro di Sabine Kacunko, si trasformeranno in una scultura vivente fatta di luce.
Nel corso del tempo, sulle superfici come quella del Colosseo si formano delle vere e proprie "pellicole" batteriche, dei rivestimenti vivi, che proteggono la superficie dal deterioramento: il metabolismo di alcuni particolari microrganismi batterici produce delle sostanze chiamate "pigmenti" che, oltre a proteggere i monumenti dalla distruzione provocata dalle dannose condizioni ambientali (come lo smog), creano una patina colorata e sempre diversa in base alla luce atmosferica. Il progetto della Kacunko cerca di valorizzare questa particolare ed affascinante, nonché sconosciuta, particolarità della biologia, per creare quella che a tutti gli effetti è un'opera d'arte vivente.
Una piccola porzione di "Patina" verrà dunque prelevata dalle pareti del Colosseo e, con il favore del buio, questo microcosmo invisibile e segreto diverrà visibile a tutti. "Invincible", il titolo di questo stupefacente progetto: un richiamo alla forza inestinguibile della vita in tutte le sue forme, oltre che un tributo al famoso monumento simbolo della città eterna. La storia dell'antica Roma è infatti, secondo l'artista tedesca, legata in modo imprescindibile all'idea di eternità ed invincibilità: è in questo modo che Sabine Kacunko ha riletto il culto del "sol invictus" promosso dall'imperatore Costantino. Un'idea artistica che colloca su un unico piano esistenza biologica e culturale, e che reinterpreta alla luce di questo presupposto la vita nella sua condizione essenziale: vita come trasformazione e metamorfosi.
Un'affascinante unione di storia, cultura e scienza che nelle parole dell'artista si configura come "un'indagine interdisciplinare sul patrimonio e sulla salute". Un'indagine che è stata ritenuta di fondamentale importanza, tanto da ricevere il patrocinio dell'UNESCO e dell'Assessorato alla Cultura e allo Sport. Il progetto "Invincible" si fa promotore di temi importanti come l'ecosostenibilità, la necessità di strutture ecologiche e modelli sociali adeguati alla conservazione non solo biologica, ma anche culturale della specie. Quale miglior testimonial per un'iniziativa che promuove una ricerca sul patrimonio e la salute degli individui? Il Colosseo è stato scelto in quanto icona universale del patrimonio culturale mondiale, ma non solo: la superficie di ben 1400 metri quadri che verrà utilizzata è stata valutata anche in base a fattori come lo stato della luce in base alla stagione e ai movimenti della giornata, alle condizioni topografiche e del traffico.
Lo scopo ultimo del progetto "Invincible" è quello di offrire una piattaforma di discussione interdisciplinare che colleghi arte, scienza, discipline umanistiche ed il pubblico più ampio possibile. Non è un caso che questo progetto arrivi proprio ora: il 2015 è infatti stato dichiarato dall'Unesco "Anno Internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce". Il Colosseo diventa dunque il punto di partenza di un più ampio progetto mondiale pensato da Sabine Kacunko, che illuminerà anche altri luoghi considerati patrimonio mondiale con le sue "patine", per portare all'attenzione di un pubblico più vasto possibile le tematiche ambientali ed eco sostenibili, nonché l'importanza unica ed insostituibile della vita come elemento primario, in ogni sua forma.