Arte e cambiamenti climatici, Franceschini: “Rafforzare i caschi blu della cultura”
Come si tutela il patrimonio culturale in epoca di cambiamenti climatici e di fenomeni ad essi collegati che possono rivelarsi devastanti per i monumenti, i musei e le opere d'arte di un Paese? Una delle soluzioni, per il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, è rafforzare "i caschi blu della cultura" sotto l'egida e il coordinamento dell'Unesco. A maggior ragione in un Paese come l'Italia, ricco ovunque di beni culturali e di situazioni molto fragili sotto il profilo idrogeologico. Così Franceschini ieri al Forum dei ministri della cultura alla 40° sessione della Conferenza Generale Unesco a Parigi:
Quello che è accaduto a Venezia ci ha ricordato ancora una volta quanto siamo fragili di fronte ai disastri naturali e al cambiamento climatico. Questa tragedia può divenire un’opportunità per trovare soluzioni e prevenire altri danni: dobbiamo poter reagire prontamente, servono azioni internazionali, coordinate e guidate dall’Unesco.
La questione, naturalmente, non riguarda solo Venezia. In Italia sono tantissime le situazioni a rischio, non ultimo quanto accaduto con i medesimi nubifragi che hanno allagato e devastato Matera, la Capitale Europea della Cultura 2019. Sempre Franceschini:
Dobbiamo prepararci ai rischi che verranno prodotti dal cambiamento climatico e dobbiamo proteggere le vite e la cultura dei nostri popoli. Per questo motivo devono essere rafforzate le iniziative come i caschi blu della cultura, per prevenire e reagire prontamente a seguito dei disastri naturali. Perché le minacce globali contro il nostro patrimonio non sono solo il terrorismo, la guerra e i conflitti armati. E per rispondere a questi pericoli abbiamo bisogno di un action plan per proteggere il patrimonio culturale dal cambiamento climatico. Il mondo intero deve guardare la tragedia di Venezia, perché Venezia è il mondo. E il suo patrimonio appartiene all’umanità.
Ma che cosa sono i caschi blu della cultura? Innanzitutto, si tratta di un'idea tutta italiana. Nel 2016, nell’ambito della nuova Strategia per il rafforzamento della protezione del patrimonio culturale in zone di guerra e della campagna "Unite4Heritage", il governo italiano e l’Unesco hanno siglato un memorandum d’intesa per la creazione di una task force di sessanta unità composta da carabinieri, storici dell’arte, studiosi e restauratori, pronti a intervenire per salvaguardare il patrimonio culturale in zone di crisi. Da allora sono stati molteplici gli interventi in cui la squadra dei caschi blu è intervenuta. Oggi, dopo la tragedia di Venezia e i continui episodi di distruzione che riguardano il patrimonio culturale, in seguito ai cambiamenti climatici, Franceschini ne chiede a gran voce il rafforzamento a livello globale.