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Arte contemporanea in pericolo. A rischio due spazi espositivi capuani

Il Daphne Museum e il Museo civico d’Arte Contemporanea sono senza energia elettrica da ottobre. Intervista al direttore e al curatore del DAMA, lo spazio espositivo che ha dovuto interrompere la sua programmazione e rischia di abbandonare la sede capuana.
A cura di Luca Iavarone
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Il Daphne Museum di Capua, anche noto come DAMA, è in difficoltà. Non per mancanza di idee o di fondi, anzi. Gli eventi in programma nei mesi successivi alla sua inaugurazione erano numerosi e i visitatori si sono dimostrati ben felici dell'apertura di nuovi spazi dedicati all'arte contemporanea nella propria città.

C'è da dire che il DAMA è un'istituzione oltretutto privata, ospitata in due sale al secondo piano del MAC, il Museo civico d'Arte Contemporanea e Cittadella dell'Arte, un museo comunale. Non ha mai chiesto soldi pubblici per la propria sopravvivenza e ha regolarmente pagato l'affitto delle sale che occupa al Comune.

Eppure, per una controversia amministrativa di poco conto, ovvero un passaggio di consegna tra Provincia e Comune, si è visto tagliare l'energia elettrica. Questo ha comportato incalcolabili disagi: per l'interruzione forzata delle esposizioni, per l'attuale standby del sistema di allarme e videosorveglianza e, soprattutto, per la mancata climatizzazione degli ambienti, che rischia di compromettere la conservazione delle opere d'arte.

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