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Art Selfie di Google Arts & Culture cambierà il modo di conoscere l’arte

Art Selfie, la funzionalità della app Google Arts & Culture che consentirà di confrontare il proprio volto con quello delle opere d’arte presente in catalogo e di trovare le somiglianze, promette di essere uno dei fenomeni di massa dei prossimi anni, uno strumento utile a diffondere informazioni e conoscenza sulla storia dell’arte.
A cura di Redazione Cultura
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Art Selfie arriva ed è già un fenomeno di costume. Con una semplice funzione all'interno dell'app Google Arts & Culture, infatti, disponibile sia per iOS e sia per Android, da oggi è possibile scegliere una delle migliaia di opere d’arte provenienti da tutto il mondo già digitalizzate e, grazie alla nuova funzione, scattare un autoritratto. Dopodiché la app elaborerà il volto del "selfista" e lo abbinerà a uno dei dipinti della sua enorme collezione, così da trovare il proprio sosia all'interno della storia dell'arte. Un’opportunità per imparare, e scoprire dipinti e artisti di cui forse non si è mai sentito parlare.

Sarà tutto oro quel che luccica? come tutti gli strumenti di questo tipo vi sono i pro e i contro. Ridurre la conoscenza di elementi di storia dell'arte ai dipinti che ci somigliano, sarebbe un errore e una banalizzazione dell'arte senza precedenti. Allo stesso tempo le opportunità didattiche offerte da questo strumento permettono di far leva sul narcisismo e sulla volontà di autorappresentazione di ciascuno per diffondere conoscenza.

Ma come funziona Art Selfie? Testata negli Stati Uniti nel 2017 e diventata virale quando diverse celebrities l'hanno condivisa sui social, "Art Selfie" è stata poi migliorata raddoppiando il numero di opere d'arte. Ad oggi, sono stati effettuati già più di 78 milioni di confronti. Per scattare e condividere il proprio Art Selfie basta entrare nella app Google Arts & Culture per iOS o Android.

La cosa importante da comprendere è che Art Selfie si autoalimenta. Più viene usato dagli utenti, più diventerà intelligente e offrirà risultati migliori in futuro. La tecnologia di visione artificiale si basa infatti sulmachine learning . Quando si scatta un selfie, la foto viene confrontata con i volti delle opere che i musei partner hanno fornito a Google. Dopo pochi attimi si potranno visualizzare i risultati insieme a una percentuale che stima la somiglianza visiva di ogni abbinamento con il viso dell’utente.

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