Arriva in libreria ‘Qui giace un poeta’: 60 visite a tombe d’artista
Andar per tombe famose. Non è un gioco macabro, ma una passione che accomuna molte più persone di quel che siamo soliti immaginare. Oltre 50 autori italiani e stranieri con la comune vocazione ai viaggi sulle tombe di poeti e romanzieri si riuniscono in un volume dal titolo "Qui giace un poeta" (Jimenez Edizioni) per omaggiare in sessanta viaggi artisti, scrittori, poeti e altri uomini celebri. "È proprio quello il potere della tomba di un poeta; non solo rafforza la tua fede nella bellezza e nell’arte della scrittura, ma rafforza anche il potere trasformativo di una persona del passato che attraversa il tempo con le sue parole e ti tocca nel presente" scrive ad esempio Robert Forster sulla tomba di John Keats al Cimitero acattolico di Roma.
"Qui giace un poeta" è un volume che riecheggia per ispirazione i sepolcri di foscoliana memoria, ma che può essere letto come una guida di viaggio e insieme un atto d'amore. Tombe sfarzose, come quella di Oscar Wilde, o semplici lapidi in un prato, come quelle di Jack Kerouac e James Joyce, tombe ospitate in cimiteri celebri – il Père-Lachaise di Parigi o l’acattolico di Roma – oppure nascoste in mezzo a monti desertici, coperte dal segreto di un monastero, come quella di Javsandamba Zanabazar, artista e poeta mongolo, in patria venerato come un santo. Ogni tomba nasconde i resti mortali di un poeta o un artista, ma dietro ogni tomba c'è una storia, e la storia è anche quella del personaggio nascosto sotto la lapide.
Di questo scrivono gli autori coinvolti: hanno compiuto il loro pellegrinaggio e ce lo hanno raccontato. Massimiliano Governi sulla tomba di Sandro Onofri, Daniele Mencarelli sulle tracce di Camillo Sbarbaro, Barry Gifford tra i cimiteri di Parigi e Venezia, Matteo Trevisani in ricordo di Giordano Bruno, Giovanni Dozzini in cerca di Elio Vittorini, Tyler Keevil tra le brughiere gallesi con Dylan Thomas, Nicola Manuppelli sulle tracce di William Butler Yeats e molti altri ancora. Alcuni di loro hanno scelto di descrivere che fine abbiano fatto, post mortem, alcune coppie celebri della letteratura, altri si sono avventurati anche tra tombe di personaggi che, nel loro ambito e a loro modo, potevano definirsi poetici. Insieme compongono un mosaico di pellegrinaggi letterari su tombe di poeti, scrittori e artisti, per parlare, attraverso la morte, della vita e dell’arte.