Apre il Nest: il teatro della periferia est di Napoli (ANTEPRIMA VIDEO)
Nasce nella periferia est di Napoli, a San Giovanni a Teduccio, il Nest – Napoli est teatro, più che uno spazio culturale dedicato alle arti sceniche, una vera e propria utopia che un gruppo di sei tra artisti e tecnici sta per realizzare in uno dei quartieri più difficili della città: Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo, Carmine Guarino, Giuseppe Miale di Mauro, Giuseppe Gaudino e Andrea Vellotti sono i protagonisti di questo sogno che dopo tre anni di sacrifici, sabato 29 e domenica 30 novembre diventerà finalmente realtà. Fanpage.it vi porta in anteprima a visitare gli spazi del Nest e vi racconta attraverso le interviste agli organizzatori la genesi di questo incredibile progetto.
Mentre in tutta Italia i teatri chiudono, è di questi giorni un bel articolo di Andrea Porcheddu che fa il punto sulla disastrosa situazione romana, e in Rete circola l’ormai noto hashtag del Valle Occupato, #tristeèlacittà (triste è la città che chiude i suoi teatri) nella periferia est di Napoli, una zona infestata da clan camorristici feudali, un gruppo di artisti e tecnici ha deciso di fare una scommessa: trasformare una vecchia palestra di una scuola, un luogo abbandonato al degrado e brutalmente vandalizzato, in uno spazio teatrale completamente ristrutturato, messo a norma, con una capienza di cento posti e un palcoscenico di tutto rispetto.
Il progetto è stato realizzato, come direbbe Eduardo “tavola-tavola, chiodo-chiodo” (e cioè con pazienza e tenacia, un passo alla volta), nel corso degli ultimi tre anni dagli stessi responsabili dello spazio: senza alcun fondo pubblico né risorse private, ma con il sudore della fronte. Potendo contare sull’intraprendenza e la competenza specifica di ciascuno degli animatori del progetto, in questi anni i ragazzi del Nest si sono rimboccati le maniche e autotassati con l’obiettivo di realizzare il loro sogno: “Benedetta è la città che fonda un teatro” come scrisse Edward Bond e come titolava Attilio Scarpellini in apertura dei “Quaderni del Teatro di Roma”.
“L'obbiettivo – ci spiega Francesco Di Leva, presidente dell’associazione, è di rendere il Nest un polo di riferimento culturale alternativo che apre le porte a tutti coloro che vogliano intraprendere un viaggio artistico e sociale, in particolare a quelle categorie ritenute socialmente più deboli, ma potenzialmente più forti dal punto di vista del cambiamento e della creatività: i bambini e i giovani. Da qui l'idea di rendere disponibile laboratori e spettacoli teatrali, garantendo la gratuità ai ragazzi del territorio di età compresa tra 13 e i 17 anni”. Quindi non solo uno spazio che avrà una programmazione teatrale, ma un luogo aperto ai ragazzi del quartiere con cui saranno realizzate diverse iniziative quali, da subito: un corso di scrittura creativa che porterà alla stesura di un testo che avrà poi anche un esito scenico, un laboratorio di arte e cucina, un corso di trucco teatrale e molte altre iniziative. Inoltre, come si accennava, ci sarà una vera e propria programmazione non ancora definita ma che grossomodo avrà la seguente formula: da febbraio fino a maggio, ogni mese un regista di rinomata fama (un “big” come lo definisco gli organizzatori mutuando la dicitura sanremese) proporrà e accompagnerà in scena due spettacoli di giovani compagnie (4 registi per 8 spettacoli) che andranno in scena la seconda e la quarta settimana di ogni mese.
Inoltre il Nest si propone di ospitare workshop, mostre, laboratori, prove, di fungere da sala pose, insomma di essere uno spazio aperto a tutti coloro che, in questo periodo storico così difficile, non hanno grandi risorse a disposizione per produrre i propri progetti.
Sabato 29 e domenica 30 c’è l’open up del Nest. Ospiti d’eccezione Ennio Fantastichini che a titolo gratuito porterà lì un suo monologo e il giorno seguente Sergio Rubini, sempre con uno spettacolo-omaggio allo spazio di San Giovanni. Per maggiori info visitate il sito del Nest.