Apre domani il MozArt Box: Micheal Nyman, Rapael Gualazzi e non solo
Il MozArt Box quest’anno era destinato a non vedere la luce a causa del mancato finanziamento regionale. Per fortuna, anzi grazie alla caparbietà del Comune di Portici e del suo Sindaco Nicola Marrone, la rassegna seppure in forma ridotta si farà. Questa notizia è arrivata a pochi giorni dalla data del 9, cioè domani, giorno fissato per l’inizio del festival.
Per chi non lo conosce, il MozArt Box è un festival musicale, diretto dal critico Stefano Valanzuolo, che da dieci anni ospita nella Reggia di Portici, precisamente a ridosso del suo meraviglioso giardino – nella cosiddetta “esedra” – musicisti di livello internazionale sia stranieri che italiani. Noi di Fanpage.it lo scorso anno abbiamo incontrato Uri Caine e Enrico Rava, ma da lì sono passati negli anni anche Luis Bacalov, Nicola Piovani, Ludovico Einaudi, Ramin Bahrami e molti artisti campani.
Insomma, il MozArt Box è quello che si dice “un piccolo gioiellino” nel panorama dei festival nazionali e sarebbe stato un vero peccato se non si fosse riusciti a finanziarlo anche quest’anno. Già perché un festival, specialmente se è orientato più alla qualità della proposta artistica che al glamour, costruisce la propria identità anno dopo anno, un mattone alla volta, e spezzarne la continuità equivale ad affossarlo, a ferirlo a morte. Ma il pericolo, almeno per ora, è scampato.
Una delle cifre del MozArt Box è la commistione di generi, di influenze, di proposte musicali. È da lì che nasce il nome “MozArt” che non deve lasciar pensare a una rassegna di musica classica, ma a un festival della Musica nell’accezione più ampia del termine. Un omaggio al folgorante e poliedrico estro del genio viennese.
Quest’anno gli appuntamenti in programma sono soltanto quattro, ma non manca la qualità e una certa varietà d’offerta: apre la rassegna, il 9 alle 21:00, l’Orquesta Juvenil Universitaria Mexico “Eduardo Mata”, diretta da Gustavo Rivero Weber, direttore e pianista allievo di Bolet oltre che fondatore dell’orchestra. Si tratta di un concerto particolare che fa parte di un più ampio progetto di collaborazione tra Italia e Messico e rappresenta uno degli esiti della politica di divulgazione musicale che vede attivi molti paesi dell’America Latina.
Il secondo appuntamento è con uno dei big della scena contemporanea, esponente di spicco del minimalismo – una delle principali correnti musicali americane degli anni ’60 – e uno dei maggiori compositori di musica per film del nostro tempo (ha all’attivo oltre 60 tra film, documentari, corti). Lui è Michael Nyman, amato dal grande pubblico per la colonna sonora di “Lezioni di piano” di Jane Campion e per molte altre; mente i cinefili lo amano per le sue collaborazioni con il regista Peter Greenaway. Nyman è un mozartiano sfrenato e giovedì sera ci farà ascoltare, in piano solo, le sue “immagini” di Mozart.
A seguire venerdì 11, sempre alle 21:00, Simona De Rosa con il Tommaso Scannapieco Trio eseguirà “Waves”, ultimo album dell’artista napoletana ispirato alla scena newyorkese dove la cantante ha vissuto alcuni anni. In scena anche Daniele Scannapieco, sassofonista conosciutissimo in tutto il mondo e che vanta collaborazioni con musicisti come Dee Dee Bridgewater, Henri Salvador, Joe Lovano, Hilton Ruiz.
Chiude il festival sabato 12 Rapael Gualazzi e il suo quintetto con Jazz me Up Tour, un “tour” per l’appunto tra grandi classici del jazz e brani molto noti come è nello stile di Gualazzi, cantante e pianiste trentaquattrenne molto noto anche all’estero. Sul palco con lui Laurent Miqueu alla chitarra, Emah Otu Franck al contrabbasso, Gianluca Nanni alla batteria e Luigi Faggi alla tromba.
Per informazioni potete consultare la pagina facebook “Mozartbox”. Vi consigliamo qualcosa per coprirvi, se dovesse fare freddo, e uno spray per le zanzare (quest’ultimo caldamente raccomandato).