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Antonio Moresco presenta “Terrestri”: “Scrittori sul Vesuvio in difesa dell’ambiente”

Dal 14 al 17 novembre intellettuali e scienziati si riuniranno sul Vesuvio, a Napoli, per “Terrestri”, evento internazionale sulla nostra condizione di fronte al cambiamento climatico. L’intervista di Antonio Moresco a Fanpage.it: “Nel dialogo della natura e di un islandese Leopardi ci aveva detto delle verità terribilmente scomode”.
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Salire sul vulcano più pericoloso d'Europa per ricordarci quanto siamo piccoli, accidentali e precari. E da qui fondare una Repubblica dei Terrestri. Accadrà a Napoli, dal 14 al 17 novembre, una quattro giorni di incontri, dialoghi, discussioni, concerti e performance intitolata "Terrestri" organizzata dalla rivista "Il primo amore" in collaborazione con l’Associazione Repubblica Nomade. Un evento internazionale sulla nostra condizione di terrestri di fronte al cambiamento climatico e alla minaccia d’estinzione della nostra e di altre specie. Dallo scrittore indiano Amitav Gosh, autore di "La grande cecità. Il cambiamento climatico e l’impensabile" al filosofo e antropologo francese Bruno Latour, autore di "Tracciare la rotta. Come orientarsi in politica", fino alla scrittrice e giornalista Maria Pace Ottieri, autrice di "Il Vesuvio universale". E poi tanti altri, tra cui gli scienziati meteorologi e studiosi del cambiamento climatico.

A chiusura dell'iniziativa, la comunità radunatasi in questi giorni salirà sul Vesuvio, dove fonderà idealmente una Repubblica dei Terrestri: "senza confini né territorio, perché il territorio che ci riguarda è l’intero pianeta; con una sua costituzione, inno e passaporto". Ad aprire, invece, un incontro in quella Villa ginestra dove visse Giacomo Leopardi. "Agitatore" di questa iniziativa è lo scrittore Antonio Moresco che di recente, con il suo "Il grido" (edito da SEM) ha raccontato e messo in luce le strutture mentali e culturali con cui l'essere umano sta perseguendo la propria estinzione. Lo abbiamo intervistato per i lettori di Fanpage.it

I Terrestri inizierà nel segno di Leopardi a Villa ginestra. Cosa ci dicono oggi "La ginestra" e il "Dialogo della natura e di un islandese"? 

Sì, Leopardi aleggia su questo incontro di Terrestri, il Leopardi napoletano, quello della "Ginestra", che inchioda alla sua stupida superbia non solo il suo secolo ma tutta la modernità, con i suoi miti orizzontali di progresso e la sua distruttività e autodistruttività. Anche nel "Dialogo della natura e di un islandese" Leopardi, con sguardo radicale e profetico, ci dice delle verità terribilmente scomode ma necessarie sulla nostra condizione, che oggi sono venute pienamente in luce.

Qual è il valore simbolico di una quattro giorni di artisti, scrittori e intellettuali sul vulcano più pericoloso d'Europa?

Abbiamo pensato al Vesuvio perché, anche se tendiamo a rimuoverlo, è come se vivessimo tutti sulle pendici di un vulcano, e anche perché siamo noi il vulcano, lo siamo per noi stessi e per la nostra specie. Per questo abbiamo scelto il Vesuvio e Napoli, città da noi molto amata e che nove anni fa abbiamo eletto a prima meta di un  nostro cammino a piedi (da Milano).

Da "Il grido" all'istituzione di una Repubblica dei Terrestri: cosa "agita" il pensiero, l'azione e la scrittura di Antonio Moresco in questo momento?

Ho da poco scritto un libro intitolato "Il grido", che cerca non solo di dire come stanno le cose ma anche di andare alle radici e alle origini delle nostre strutture culturali e mentali, che ci hanno portato a questo punto, E ora, con gli amici del Primo amore e della Repubblica nomade, abbiamo fantasticato e poi organizzato questo incontro di Terrestri. Ma nello stesso tempo ho appena pubblicato "Canto di D'Arco", un romanzo d'azione e d'amore, perché per me anche l'immaginazione e l'invenzione sono indispensabili nel momento in cui stiamo vivendo, in cui bisogna fare appello a tutte le nostre forze, anche a quelle metamorfiche che possano spostare i cardini stessi del nostro immaginario e della nostra vita.

Se dovesse consigliare un appuntamento, tra i tanti, de I terrestri, ai nostri lettori, quale?

Mi è difficile rispondere. C'è la salita al Vesuvio, che metterei al primo posto, ma ci sono poi molti incontri che possono essere ricchi di significato. Io, ad esempio, sono molto interessato all'incontro che avrò con Amitav Ghosh, autore della "Grande cecità". Ma mi aspetto molto anche dall'incontro di Carla Benedetti con Latour. E poi ci sono Maria Pace Ottieri con il suo "Vesuvio universale", Arpaia, Cederna… Mannaggia, non fatemi scegliere!

Qui è disponibile tutto il programma di "Terrestri".

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Scrittore, sceneggiatore, giornalista. Nato a Napoli nel 1979. Il suo ultimo romanzo è "Le creature" (Rizzoli). Collabora con diverse riviste e quotidiani, è redattore della trasmissione Zazà su Rai Radio 3.
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