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Antonello Venditti su Annalisa: “Bravissima cantante costretta dal mercato a diventare altro da se stessa”

La posizione di Antonello Venditti su Annalisa, considerata una “bravissima cantante” costretta a snaturarsi per esigenze di mercato. Il cantautore condivide il suo pensiero a proposito dei colleghi più giovani: “Io so fare quello che fanno loro, ma loro non sanno fare quello che faccio io”.
A cura di Stefania Rocco
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È una posizione critica quella che Antonello Venditti condivide a proposito di Annalisa, cantante classificatasi al terzo posto durante l’ultimo Festival di Sanremo con “Sinceramente” dopo un anno di successi, dischi d’oro e dopo avere firmato hit come “Bellissima” e “Mon Amour”. Intervistato da Leggo, il cantautore romano – autore della canzone “Notte prima degli esami” che da anni fa da colonna sonora alla notte che precede gli esami di maturità – ha condiviso il suo punto di vista a proposito dei colleghi più giovani. Un punto di vista che suona come una critica, non verso gli artisti stessi ma indirizzata alle logiche di mercato che Lio costringerebbero a snaturarsi.

Antonello Venditti: “I cantanti giovani non sanno fare quello che faccio io”

Commentando la musica di oggi e gli artisti considerati “moderni”, Venditti ha reso noto il suo pensiero a proposito dei colleghi e dei discografici che li spingerebbero a omologarsi a un unico modello di successo: “Questi giovani sono bravi: io so fa' quello che fanno loro, ma loro non sanno fa' quello che faccio io. A differenza nostra, loro sono trafitti dalle scadenza, hanno paura di essere dimenticati. E prendi Annalisa: è una bravissima cantante, ma è stata costretta dal mercato a diventare altro da se stessa. Anche Angelina Mango. Interpreti fantastiche e poi c'è qualcuno che decide il suono per tutti”.

Antonello Venditti: “Le mie canzoni sono senza tempo”

Venditti ha quindi tracciato la differenza tra le sue canzoni e certa musica attuale. Una musica la sua – e la sua storia musicale lo dimostra – riuscita a essere contemporanea anche anni dopo la sua pubblicazione: “Io sono uno dei fortunati che ha portato la sua storia sempre con sé. Le mie canzoni sono ancora contemporanee, senza tempo. Io sono l'inno della Roma e ho scritto canzoni che rimarranno per sempre. Tra qualche anno, anzi, si dimenticheranno di me e rimarranno i brani che diventeranno di un anonimo romano”.

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