Anna Pepe: “Il rap è una scena di maschi, le altre artiste non rischiano abbastanza. Con Gaia collaborerei”
Unica donna tra i dieci artisti più ascoltati in Italia negli Spotify Wrapped del 2024, Anna Pepe non è la solita diva, ma una giovane rapper di provincia che sogna l’America e osa, non solo nei testi. Il 2024 è stato il suo anno in termini di stream e, nel frattempo, si prepara al tour nei palasport previsto per il 2025. In un'intervista a Vanity Fair racconta le sue origini e afferma di non sentirsi una pioniera: "I miei modelli sono stati Rihanna e le altre, volevo essere come loro". E sul confronto con le colleghe: "Forse non si sono buttate abbastanza, mentre io è una vita che mi butto, che rischio. Magari hanno avuto paura, ma non è colpa loro".
Il confronto con i colleghi rapper
Da piccola veniva "massacrata" perché voleva fare la rapper: "In provincia chiunque vuole fare un mestiere di questo tipo viene considerato pazzo, strano, emarginato". A domanda diretta su una futura collaborazione artistica con una collega, fa un nome preciso: "Gaia. È un’artista di cui ho tanta stima: è raffinata, sensibile, cool. Sono convinta che potrebbe venire un bel pezzo, stile brasiliano, dei suoi. E poi siamo simili, per me è davvero una sorella". Anna è l'unica donna tra i dieci artisti più ascoltati in Italia, ma di questo se ne rammarica: "Vorrei ci fossero altre donne e in questo mi piacerebbe essere un modello. Non so perché ce l’abbia fatta io e non altre, forse non si sono buttate abbastanza, mentre io è una vita che mi butto, che rischio. Magari hanno avuto paura", le parole.
Secondo l'artista, la colpa è di un sistema "che dice alle donne che non possono farcela e che, per affermarsi, chiede loro gli straordinari. Il rap è una scena di maschi, da sempre. Per un ragazzo, quando si tratta di entrare nel giro, c’è meno da buttarsi. Per una ragazza c’è una montagna da scalare: c’è stata anche per me".
"Vorrei essere d'esempio per i bambini"
Anna Pepe è molto ascoltata, oltre che dagli adolescenti, anche dai bambini. "Ovviamente mi hanno criticato per questo, dicendo che sono infantile". Nei loro confronti, la giovane cantante sente delle responsabilità: "Vorrei essere d’esempio, vorrei che la gente s’ispirasse a me pensando: ok, ho un sogno e se m’impegno posso provare a realizzarlo. Poi non sono perfetta, per cui magari gli atteggiamenti da bad bitch che ho, e sono miei, non vorrei arrivassero ai bambini".