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Angelina Mango: “Non mi chiedo se il mio album sarebbe piaciuto a mio padre, è nocivo”

Angelina Mango, a ridosso dei festeggiamenti per il disco d’oro del suo album d’esordio Poké Melodrama, ha raccontato il rapporto con il suo cognome e com’è cambiato nel tempo.
A cura di Vincenzo Nasto
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Angelina Mango, foto di Andrea Bianchera
Angelina Mango, foto di Andrea Bianchera

Reduce da un tour europeo che l'ha portata a suonare sull'Isola di Wight in Inghilterra, ma anche a Santiago De Compostela in Spagna, Angelina Mango ha avuto la possibilità di festeggiare anche il suo primo disco d'oro per un album ufficiale, quello d'esordio con Poké Melodrama. Un traguardo che arriva dopo la vetta nella classifica Fimi Album nella settimana d'esordio, ma soprattutto dopo i primi mesi del 2024, che grazie a La Noia, le hanno dato la possibilità di vincere il Festival di Sanremo 2024 e partecipare al conseguente Eurovision Song Contest di Malmo, in Svezia. A ridosso della certificazione di Poké Melodrama da parte di FIMI, Angelina Mango si è raccontata in un'intervista a Vanity Fair della giornalista Chiara Oltolini.

All'interno, la giovane cantante lucana racconta alcuni episodi della sua vita personale, come il rispetto dei fan insegnatole dal padre dopo una serata in cui aveva atteso quasi tre ore per il suo concerto, al pregiudizio su un cognome importante e come lo stesso non la influenza più come prima: "Oggi non mi stupisce quando mi dicono che sono qui solo per il mio cognome. Ma chi mi ascolta non ha questo tipo di pregiudizio nei miei confronti. Nessuno è costretto ad ascoltare nessuno. Non c’è niente di più sincero del rapporto tra il pubblico e l’artista". Ma non solo, perché Angelina svela anche alcune sue riserve, poi scioltesi all'inizio della sua carriera con la svolta di Amici: "Avevo sempre escluso la partecipazione a un talent, non perché avessi pregiudizi nei confronti di quel tipo di programma: è che ero sicura di non poterlo affrontare a livello personale. Nell’estate del 2022 avevo finito la scuola da tre anni e, complice anche il Covid, non avevo nulla in mano. Mi sentivo improduttiva. Ho considerato l’idea di andare all’estero. Alla fine, invece, ho mandato un provino ad Amici".

Angelina Mango ha risposto anche alla suggestione sul possibile apprezzamento del padre nei confronti del suo disco d'esordio: "Non voglio chiedermelo, sarebbe un lampo fine a sé stesso e forse nocivo. La mia musica è distante dalla sua, dai suoi gusti, è indubbio. Tengo lontano anche l’affanno di essere all’altezza di ciò che mi ha trasmesso". Visioni e tempi distanti, che ne fanno un'icona della sua generazione, anche per la facilità con cui vive il presente e i suoi temi. Alla domanda su un bacio dato a un'altra donna, Angelina racconta di una generazione libera: "Sì. È il bello della mia generazione: è libera, aperta, elastica. Affronta ogni argomento senza vergogna: i traumi, i disagi, l’amore, i sentimenti".

Tra gli argomenti, capita di raccontare anche del suo attuale partner, Antonio Cirigliano, chitarrista che la accompagna sul palco in tutti i suoi appuntamenti musicali: "Non è molto loquace, ma quando suona ti butta addosso una quantità di emozioni che non puoi schivare. Mi ha conquistata così. E ora conviviamo". Solo pochi giorni prima, durante un concerto, Angelina Mango aveva dedicato Diamoci una tregua proprio al compagno: "Grazie ragazze, questa canzone quando ho iniziato a scriverla pensavo a lui, io voglio che voi facciate un grandissimo applauso alla persona che probabilmente mi sta salvando la vita, Antonio Cirigliano alla chitarra".

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