Amici 24, le pagelle della sesta puntata del Serale: Antonia e l’amore che vince, Trigno cade nella trappola

Sabato 26 aprile è andata in onda la sesta puntata del Serale di Amici 24, dove si sfidano gli allievi di Maria De Filippi. La giuria è composta da Cristiano Malgioglio, Amadeus ed Elena D'Amario. Ospiti della puntata Achille Lauro che ha cantato i suoi singoli Amour e Inconscienti Giovani, mentre Holden l'inedito Autodistruzione. Nelle ultime puntate sono state eliminate le ballerine Asia De Figlio e Raffaella Mitaritonna, oltre ai rapper Vybes e Luk3 e la cantante Chiamamifaro, ma anche la ballerina Francesca Bosco e la cantante Senza Cri. Antonia fa vincere l'amore cantando Esseri Umani di Marco Mengoni, male Nicolò che appare imbalsamato sulle note di Eco. In questa puntata non c'è stata alcuna eliminazione. Qui le pagelle della sesta puntata.
Nicolò, voto 4,5
Enormi passi indietro si estendono ormai da settimane, incallito alla ricerca di qualcosa di molto più pratico e semplice di ciò che cerca di raggiungere. Ormai, il Nicolò delle ultime puntate ricorda e si proietta nelle immagini del Pomeridiano, insicuro su ciò che non appartiene direttamente alla sua voce: ha la necessità di sentire veramente qualcosa per poterla trasmettere, un aspetto che per adesso lo limita. Basta vedere la mancanza d'equilibrio in Ordinary e la finta spocchia nella traduzione anche fisica di Eco: non c'è la totale insufficienza solo grazie a Sex On Fire. C'è poco da salvare in questa puntata, e proprio la sua ultima interpretazione gli permette di abbandonare l'immobilismo fisico delle prime due esibizioni. Si lascia andare, un consiglio che dovrebbe seguire più spesso, senza per forza edulcorare il suo percorso: si chiede coraggio e personalità, perché la voce c'è sempre stata.
Antonia, voto 7,5
Difficile non notare alcuni piccoli dettagli nei cori di Unstoppable, come nei virtuosismi di Bridge Over Troubled Water di Simon & Garfunkel: ma ciò che impatta davvero arriva semplicemente dopo. Le luci, in questa serata, si accendono solo e soltanto per la sua interpretazione di Esseri Umani di Marco Mengoni. La velina sembra finalmente cadere, il procedere verso il pubblico in attesa del picco emotivo del brano sono solo piccoli segnali di quanto abbia imparato ad abitare il palco. Poi c'è l'amore che vince, la voce che scardina l'esecuzione tecnica del brano e la pone su un piano diverso, una vista dall'alto ma non rinchiusa nella torre d'avorio della propria timidezza. Sì, l'impatto di Antonia oggi è stato più evidente che mai, la dimostrazione dell'amore che vince su tutto.
Jacopo Sol, voto 5
Neanche così timido il passo indietro rispetto alle scorse settimane per Jacopo Sol, protagonista in sole due apparizioni questa settimana. È la prima a capitolare il giudizio nei suoi confronti, una versione accelerata di Purple Rain di Prince che, escludendo il ritornello, arriva troppo timidamente e sconclusionata all'ascoltatore. Ma anche nel confronto con Antonia nel duetto, che solo poche settimane fa aveva regalato qualche punticino all'autore di San Severo sulle note di Creep dei Radiohead, questa volta si trasforma in un considerevole passo indietro. In Unstoppable accompagna solo l'altra concorrente, non riuscendo a trovare anche nel suo ritornello, la redenzione per una brutta puntata. Non è in discussione la sua candidatura, ma c'è da evitare cali di concentrazione.
TrigNO, voto 6
Rispetta tutta la fisiologia del dolore, la maschera facciale e la mimica del corpo che riflette la natura di un messaggio così intenso come la perdita di una figlia in Facciamo Finta. Un difficile esperimento che scavalca la natura vocale dell'esibizione, rasentando in alcuni punti lo scimmiottamento: la canzone di Fabi è un unicum e come tale va valutato nella sua complessità. Ecco, tutto ciò decade in ciò che accade successivamente: si scontra con la leggerezza di Nessuno Vuole Essere Robin, ma soprattutto non trasforma in oro l'assegnazione di Wake Me Up When September Ends dei Green Days. L'entusiasmo iniziale viene smorzato sin dopo la prima canzone e questo è un segnale, purtroppo, in discesa dopo le ultime settimane. Ne è simbolo l'interpretazione monotona di Father and Son. Unica nota positiva l'interpretazione di Che Cos'è L'Amor di Vinicio Capossela, sembra quello che si diverte di più su un palco, un aspetto da non sottovalutare.