video suggerito
video suggerito

Amici 2024, le pagelle di domenica 19 gennaio: Nicolò finalmente brilla e la fine di Mollenbeck

Domenica 19 gennaio è andata in onda la quindicesima puntata del pomeridiano di Amici 2024. Bene Nicolò che ritrova la sua strada con Somebody To Love, Male Mollenbeck, timido nella strofa di La Fine. Qui le pagelle.
A cura di Vincenzo Nasto
0 CONDIVISIONI
Nicolo e Mollenbeck, Amici 2024
Nicolo e Mollenbeck, Amici 2024

Domenica 19 gennaio è andata in onda la quindicesima puntata del Pomeridiano di Amici 24, dove si sfidano gli allievi del talent di Maria De Filippi. La giuria è composta in questa puntata da Alessandro Cattelan e Martina Giannitrapani, mentre Alfa ha presentato il suo inedito Il Filo Rosso. Ancora assente durante la puntata SenzaCri, a cui si aggiunge questa settimana anche TrigNo. La gara inediti viene giudicata dai rappresentanti di Radio Zeta, Radio Kiss Kiss, Radio Subasio ed RDS: vince Antonia con Dove ti trovi tu. Somebody To Love diventa il biglietto d'oro della lotteria per Nicolò: vince la sfida, ma soprattutto mostra alcuni lati della sua capacità di stare sul palco inediti. Male Mollenbeck, incartocciatosi su sé stesso con la strofa in La Fine di Nesli: l'esigenza di comunicare lo allontana da un'esposizione chiara. Qui le pagelle.

Antonia, voto 7,5:

La potenza è nulla senza il controllo. Ce lo ricorda in ogni sua interpretazione, capovolgendo ogni volta le sue esibizioni, senza mai perdere la dimensione soul. È così in Genie In A Bottle di Christina Aguilera, quando quasi ipnotizza Alessandro Cattelan. Difficile non restare ammaliati.

Nicolò, voto 7:

Si è riempita la stanza con una energia particolare, come poche volte era accaduto, come pochi potevano aspettarsi. Somebody To Love diventa un manifesto, finalmente, di ciò che la voce di Niccolò può trasformare: che equilibrio negli acuti e finalmente la voglia di giocare con il suo timbro.

Jacopo Del Sol, voto 6:

Il sorriso di Rudy Zerbi testimonia l'ottima scommessa nel puntare su un personaggio eclettico come Jacopo Del Sol. La tranquillità e la sicurezza mostrata con Mony Mony di Billy Idol sono solo alcune delle certezze che ogni settimana il giovane cantante restituisce.

Vybes, voto 6:

Aver paura di prendersi troppo sul serio non è una colpa, cercare ostinatamente di mettersi in difficoltà sì. Se Vybes ha dimostrato l'originalità della sua penna in questa edizione, lo ha fatto uscendo fuori dagli schemi. Anche questa volta il tentativo è riuscito, quando nella prima strofa, ha raccontato con originalità e intensità la difficoltà di costruire più sfumature nel racconto musicale. Lanciandosi anche in un'accusa aperta all'industria musicale, praticamente le mura di casa in cui la notte si addormenta. Dall'altro lato, anche questa volta, tutto sfuma in un ritornello "caciarone": e tutto diventa più sfumato, meno vivido anche nei suoi colori più vivaci.

Riccardo, voto 5,5:

Una bella scoperta, decisamente ridimensionata dai minuti successivi di Niccolò: l'arrangiamento di Cosa Mi Manchi A Fare di Calcutta, al piano, non risulta lagnante, anzi.

Deddé, voto 5,5:

Non c'era bisogno di una seconda strofa, anzi accentua prepotentemente una questione che ritorna molto spesso. In alcune cover, così iconiche come Could You Be Loved di Bob Marley, il lavoro in sottrazione di elementi estranei al brano restituisce un risultato migliore. Soprattutto quando nella prima strofa il groove aveva trasportato il pubblico.

Luk3, voto 5,5:

Piacione e consapevole di esserlo, Despechà di Rosalia diventa per lui un momento di conferma. Non potendosi avvicinare all'idea che per adesso possa essere anche qualcos'altro, ha migliorato ancora di più la sua presenza sul palco. E in questo non lo batte nessuno.

Chiamamifaro, voto 5,5:

Un brano dai due volti, in grado di scatenare il lato più estremo nella delicatezza di Chiamamifaro. Da una parte, la rincorsa nella recitazione iniziale che invece sembra trovare un proprio ritmo nella seconda parte di Oscar Winning Tears di Raye, quando ha dovuto raggiungere le note più alte. Molto più a suo agio nella scorsa settimana, anche portando un abito musicale mai mostrato finora.

Mollenbeck, voto 4,5:

Ci sono degli impedimenti oggettivi nella trasformazione di un messaggio, anche autentico, di Mollenbeck all'interno di un brano. Una mancanza autoriale che frena anche la chiarezza nell'esposizione e la ricezione del pubblico. Tutto questo si amplifica in un brano che, come sottolinea Cattelan, hanno preso in mano l'autore Nesli e l'interprete Tiziano Ferro. Cade, inconsapevole della separazione avvenuta sul palco, risentito da sé stesso e salvo senza un reale motivo.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views