Alto Adige: dopo il lockdown riaprono i primi musei
Con la Fase 2 in vigore da una settimana nel Paese, in Alto Adige riaprono i musei. Dopo oltre due mesi di lockdown, da ieri alcune strutture museali della regione a statuto autonomo hanno riaperto i battenti, accogliendo un limitato gruppo di visitatori. Un piccolo segnale che fa da apripista a quanto accadrà dal 18 maggio (a meno di diverse comunicazioni da parte del Governo) nel resto d'Italia. Così a Bressanone ha riaperto il Museo della Farmacia, come il Museo del contadino al Maso Tschötscher e il Museo dei Costumi tradizionali, entrambi a Castelrotto, il Museo della scuola di Tagusa e la Galleria Foto Forum a Bolzano. Settimana prossima sarà la volta del Museo archeologico di Bolzano che ospita la famosa mummia del ghiaccio Oetzi.
Dal 18 maggio la riapertura dei musei nel resto d'Italia
Come annunciato dal Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, il 18 maggio dovrebbe essere il giorno in cui riapriranno anche gli altri musei statali. Anche se la maggior parte dei direttori, sono in attesa che la conferma arrivi definitivamente dal MiBact, gestito da Dario Franceschini, in questi giorni alle prese con i provvedimenti specifici di sostegno al comparto cultura e turismo che saranno assunti all'interno del più volte annunciato Decreto Rilancio.
Intanto, in Alto Adige, sia coloro che gestiscono i musei, sia visitatori e visitatrici, da ieri possono entrare nei musei locali, tenendo conto delle regole igieniche e di tutela, in primis quelle relative alla distanza e alla protezione di naso e bocca, seguendo le linee guida elaborate per la fruizione di musei e parchi archeologici. A seconda dell'afflusso sarà possibile anche l'ingresso scaglionato degli ospiti.