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Alla vigilia di Natale: la poesia di Bertolt Brecht dedicata ai poveri che aspettano Gesù

Nella raccolta “Poesie 1918-1933” del grande drammaturgo Bertolt Brecht, marxista convinto e certamente non un fervente cattolico, appare una lirica semplice e breve, dedicata alla vigilia di Natale e alla necessità per i poveri (e per tutti noi) dell’arrivo di Gesù Cristo. Da rileggere e dedicare in un momento difficile come quello che stiamo attraversando.
A cura di Redazione Cultura
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Il Natale e la poesia: non sempre un rapporto facile. Sfuggire alla retorica non è mai semplice, soprattutto in giorni come questo. Ancor di più nel difficile anno che stiamo attraversando. Da Salvatore Quasimodo a Umberto Saba, da Alda Merini a William Shakespeare, sono tantissimi i versi poetici dedicati al Natale. Ovviamente nessuno di loro poteva immaginare che ci saremmo ritrovati un giorno, nel pieno delle festività, a dover passare questi giorni isolati, senza l'affetto dei cari. Nel passato, in tanti, anche tra poeti leggendari passati alla storia della letteratura, studiati sui libri di scuola, si sono misurati con il tema natalizio, non sempre dagli esiti felici. Perché scrivere qualcosa di sentito a Natale, non è e non può essere un'operazione semplice. Ma qualcuno c'è riuscito.

Tuttavia con l'avvicinarsi del Natale, a partire dalla sera della vigilia, uno dei momenti più importanti di tutto l'anno, può essere importante ricordare la base religiosa che ispira questa festa, attraverso le parole di un grande laico dal forte sentimento spirituale come Bertolt Brecht. Di fede marxista e ben altro che fervente cattolico, spesso nella sue parole ha sempre espresso  un grande senso di spiritualità, come nella sua raccolta Poesie (1918-1933).

Motivo per cui, quest'anno, abbiamo scelto i versi semplici e illuminanti del grande drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco, autore non solo dell'Opera da Tre Soldi e di tanti indiscussi capolavori teatrali, ma anche di celebri riflessioni e poesie. Tra cui questa che vi proponiamo intitolata, appunto, "Alla vigilia di Natale". Versi che mai come oggi risuonano come un monito alla necessità del Salvatore:

Oggi siamo seduti, alla vigilia
di Natale, noi, gente misera,
in una gelida stanzetta,
il vento corre fuori, il vento entra.
Vieni, buon Signore Gesù, da noi, volgi lo sguardo:
perché tu ci sei davvero necessario.

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