Alla Camera dei Deputati in mostra i capolavori rubati e recuperati dai carabinieri
Si intitola "Testimoni di civiltà" ed è la mostra organizzata nella sala della Lupa della Camera dei deputati dal Comando carabinieri tutela patrimonio culturale e dal ministero per i Beni culturali. Sarà visitabile dal pubblico fino al 28 febbraio, dal lunedì al venerdì fino alle ore 18, per testimoniare il lavoro dei carabinieri nel nome dell’articolo 9 della Costituzione, che obbliga la Repubblica alla tutela del patrimonio storico culturale e paesaggistico. Tra le opere recuperate al crimine dal Comando carabinieri tutela patrimonio culturale , saranno presenti anche i capolavori salvati dai terremoti. Pezzo forte della mostra, dal punto di vista artistico, il Carro di Eretum ritrovato negli anni Sessanta da tombaroli di professione nella tomba di un ricco principe sabino del VII secolo a. C. che presto sarà al Museo nazionale romano alle Terme di Diocleziano. Secondo il generale di brigata Fabrizio Parrulli, che guida il Comando dei carabinieri per la tutela:
Il Carro è il frutto di una straordinaria operazione di diplomazia culturale, il bene era “latitante” da molti anni. Ma la nostra azione va in molte direzioni, come certifica la mostra. Abbiamo un legame fortissimo con l’articolo 9 della Costituzione.
Oltre le opere rubate e disperse, "Testimoni di civiltà" racconta anche l’impegno per il recupero delle opere d'arte nelle aree colpite dai terremoti, come "L’Apparizione della Madonna a san Filippo Neri" del Tiepolo messa in sicurezza dalla chiesa di san Filippo a Camerino nel 2016.
Ci sono poi diversi beni abbandonati per mancanza di acquirenti sul mercato clandestino, come la stupenda "Triade Capitolina" che fu ritrovata dai tombaroli a Guidonia Montecelio nel 1992 e abbandonata al confine svizzero nel 1994. C’è, infine, la restituzione di reperti esportati clandestinamente dal Medio Oriente, come il rilievo funerario di Palmira rintracciato in una casa privata ad Asti nel 2012.