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All’Opera di Roma stasera debutta “La Bella Addormentata” di Jean-Guillaume Bart

Dopo “Il lago dei cigni” di Christopher Wheeldon dell’autunno scorso ed il natalizio “Lo Schiaccianoci” di Giuliano Peparini si chiude la trilogia di Ciaikovskij con “La Bella Addormentata” di J-G Bart in scena fino al 15 febbraio.
A cura di Massimiliano Craus
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"La Bella Addormentata", ph. Francesco Squeglia
"La Bella Addormentata", ph. Francesco Squeglia

"Spazio ai giovani talenti ed ai classici del balletto", aveva anticipato in tempi non sospetti la direttrice dell'ensemble capitolino Eleonora Abbagnato. Aveva promesso dunque di rafforzare la presenza del repertorio ottocentesco al Costanzi ed in sei mesi si è già chiusa la trilogia di Piotr Ilich Ciaikovskij sulle scene del Teatro dell'Opera di Roma. Detto fatto, dunque, peraltro in contingenze oggettivamente nefaste per le sorti della Tersicore italiana, bistrattata con gli ultimi sigilli ai corpi di ballo del Maggio Musicale Fiorentino e del Teatro dell'Arena di Verona. Evidentemente a Piazza Beniamino Gigli le faccende coreutiche vanno per il verso giusto, anche e soprattutto per la ventata di entusiasmo internazionale portata al Costanzi dalla direttrice artistica Eleonora Abbagnato.

Nel settembre scorso "Il lago dei cigni" di Christopher Wheeldon aveva rinvigorito il repertorio del Teatro dell'Opera di Roma con il titolo più amato riproposto da uno dei coreografi più innovativi del panorama internazionale. Il risultato straordinario dell'operazione artistica e commerciale si è poi ripetuto nel Natale scorso con il bis de "Lo Schiaccianoci" di Giuliano Peparini, rappresentato per la prima volta nel 2015 con un boom di incassi e consensi. Con "La Bella Addormentata" si vuole infine spezzare il filo delle sperimentazioni appannaggio di un repentino ritorno al passato, con il primo titolo della trilogia di Piotr Ilich Ciaikovskij e la prima firma a quattro mani con Marius Petipa nel 1890. A confermare questa teoria ci sta tutta la prima volta al Costanzi di Jean-Guillaume Bart, depositario della scuola francese del balletto e nominato etoile al Teatro dell'Opéra di Parigi nel 2000 proprio con il ruolo del principe Désiré. A questo proposito ci spiega come vede la sua "Bella" romana di questi giorni.

Jean-Guillaume Bart ed Eleonora Abbagnato, ph. Yasuko Kageyama
Jean-Guillaume Bart ed Eleonora Abbagnato, ph. Yasuko Kageyama

Il mio intervento è più legato alla coerenza drammatica. In questo ho cercato di ascoltare la musica di Čajkovskij con un orecchio nuovo. Marius Petipa è intervenuto spesso in maniera radicale sulla musica, cosa che non intendo fare. Recuperando la partitura nella sua omogeneità e interezza me ne servo per dare unità teatrale al lavoro, un senso drammatico, vero. Voglio ritornare a una pantomima più fluida e leggera, molto sulla musica, che renda scorrevole il racconto.  Nella mia versione, il corpo di ballo non è uno sfondo decorativo, quasi neutro, è parte attiva che deve apportare una dinamica all’intera azione. Questa mia bella addormentata è completamente diversa da quella che ho presentato nel 2016 allo Yacobson Ballet: ho lavorato molto a partire dalle qualità tecnico-espressive dei ballerini. Amo lavorare in questa direzione, partendo dal rapporto umano e dalle peculiarità di ognuno di loro.

Il coreografo Jean-Guillaume Bart è stato chiamato dalla "parigina" Eleonora Abbagnato per offrire uno smalto d'oltralpe a "La Bella Addormentata" in scena in questi giorni, lavorando alla versione accanto all'onnipresente Patricia Ruanne, qui coreografa assistente, al maestro e assistente alla Direzione del Ballo Benjamin Pech, al primo maître Frédéric Jahn ed alla stessa Direttrice del Ballo Eleonora Abbagnato. A impreziosire questa messa in scena de "La Bella Addormentata" sono stati invitati i principal dancers ospiti Iana Salenko e Vito Mazzeo, oltre alla prima ballerina Rebecca Bianchi, i solisti Susanna Salvi, Claudio Cocino e Giacomo Luci, la solista Marianna Suriano nel ruolo della Fata dei Lillà e Annalisa Cianci in quello di Carabosse. L’allestimento scenico e i costumi sono di Aldo Buti. Dirigono l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma il maestro David Coleman e il maestro Carlo Donadio. La migliore e la più "Bella" chiosa della raggiante Eleonora Abbagnato è però sui giovani talenti capitolini.

Per far crescere i nostri giovani ballerini "La Bella Addormentata" è il balletto ideale. Jean-Guillaume Bart è la persona giusta per farlo. Un professionista straordinario, un uomo eccellente con il quale ho una relazione artistica e umana profonda, iniziata da quando ero una bambina alla scuola di danza dell’Opéra di Parigi. La sua conoscenza della danza classica pura e la sua sensibilità stanno facendo crescere i nostri giovani talenti nei quali credo molto.

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