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All’asta per 21 milioni “Il ciclope” di Basquiat: è giallo sull’identità del venditore

Uno dei capolavori più celebri di Jean Michel Basquiat sarà messo all’asta per la cifra record di 21 milioni dalla casa d’aste Sotheby’s a Londra il prossimo 8 marzo. Ancora sconosciuta l’identità del venditore.
A cura di Redazione Cultura
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"Il ciclope" di Jean Michel Basquiat
"Il ciclope" di Jean Michel Basquiat

Il prossimo 8 marzo la celebre opera di Jean Michel Basquiat, "Il ciclope", andrà all'asta da Sotheby's a Londra per un valore compreso tra i 14 e i 18 milioni di sterline, cioè tra i 16,5 e gli oltre 21 milioni di euro. Si tratta dell'opera "Untitled (One Eyed Man or Xerox Face)", uno dei capolavori del grande artista statunitense, esponente della Pop Art "figlioccio" di Andy Wahrol, di cui nei giorni scorsi si sono celebrati i 30 anni dalla scomparsa.

"Il ciclope" di Jean-Michel Basquiat (1960-1988), capolavoro del graffitismo made in Usa, sarà la tela principale che la famosa casa d'aste londinese batterà il prossimo 8 marzo. Al momento non è dato sapere chi sia colui (o colei) che ha inteso vendere l'opera. La tela, apparsa nel 1982, fu già messa all'asta nel 1987, l'anno prima che Basquiat morisse a soli 28 anni. All'epoca fu venduta per poco più di 23mila dollari, una cifra irrisoria se paragonata agli oltre 20 milioni di euro di oggi.  All'epoca, in ogni caso, "Il ciclope" fu la tela pagata col prezzo più alto mai realizzato da un'opera del graffitaro neyorchese, le cui opere oggi valgono moltissimo e sono sempre più ambite dalle case d'asta e dagli acquirenti di beni artistici di tutto il mondo.

Il mistero internazionale dell'"Angelo ribelle" di Basquiat

Solo qualche mese fa, fece scalpore la notizia dell'"Angelo ribelle", un tela dal valore di 25 milioni di euro del celebre graffitista, al centro di un intrigo internazionale. Sergio Rossi, uno skipper torinese in pensione di 66 anni, qualche tempo fa aveva scoperto di avere in cantina una tela del celebre artista. Da allora la sua vita è cambiata, anche perché il valore dell'opera, come certificato da un perito del tribunale di Roma, sfiora i 25 milioni di euro. Ma tra mediatori, notai e denunce, il pensionato torinese proprietario dell'opera, di quella tela ritraente un angelo nero non ha mai saputo più nulla.

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