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Al via il Salone del Libro, Lagioia: “È il più grande di sempre, parleremo di Letteratura, clima e Capaci”

Comincia con una lectio di Amitav Ghosh il XXXIV Salone del Libro di Torino che si occupa di Letteratura, crisi climatica e Capaci. ne abbiamo parlato col Direttore Nicola Lagioia.
A cura di Francesco Raiola
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È partito giovedì 19 il XXXIV Salone del Libro di Torino che ha come tema principale Cuori selvaggi. È il secondo Salone in pochi mesi, visto che l'edizione precedente fu rinviata a causa del Covid, risultando, poi un vero e proprio successo di pubblico. Pochi mesi sono bastati, comunque, per organizzare quello che, a oggi, è il Salone più grande di sempre, che si aprirà con la lectio di Amitav Ghosh e ospiterà conversazioni, spettacoli, letture, concerti e gli incontri con alcuni dei più importanti scrittori e scrittrici italiani e mondiali, da Annie Ernaux a Don Winslow, passando per Benjamín Labatut, Jennifer Egan, Toshikazu Kawaguchi, tra gli altri, si ricorderà Giovanni Falcone a 30 anni dalla Strage di Capaci e ci sarà spazio per la Fantascienza e i manga, ma anche per l'attualità, dalla guerra alla crisi climatica (qui il programma completo). Ne abbiamo parlato con il Direttore Nicola Lagioia.

Ci siamo, parte il secondo salone a distanza di pochi mesi, com'è stato organizzarlo?

Sono due saloni, quello dell'anno scorso e quello di quest'anno, che anziché a 12 mesi di distanza sono stati fatti a sette mesi di distanza a causa del Covid. L'anno scorso è andato benissimo, è venuta un sacco di gente, c'era un'atmosfera festosa e quest'anno, quello che stiamo per cominciare, sarà il Salone più grande di sempre, come spazio espositivo, come numero di editori, come eventi, cose che succedono. Il Lingotto è diventato un vero e proprio villaggio delle arti, anche perché c'è un grande spazio esterno che abbiamo allestito, c'è un palco per le arti performative, per i dj set, c'è un campo da tennis con i maestri federali per i neofiti, nell'Oval, uno dei padiglioni, c'è il bosco degli scrittori, ovvero un'area naturale realizzata con la casa editrice Aboca in cui ci saranno oltre 1000 tra alberi veri, piante e arbusti che poi verranno ripiantati in oasi naturali, e in cui si tengono gli incontri sulla sostenibilità, sulla crisi climatica. Insomma è una grande festa.

Questo rientra nell'idea, che hai da tempo, di aprire la letteratura a campi diversi pur mantenendo il libro al centro, no?

Il libro è sempre centrale, ma è interessante notare come sia uno dei medium che ha più porte aperte verso altri ambiti. I libri li scrivono scrittori e scrittrici ma anche musicisti, registi o ci sono libri che parlano di musica, cinema, teatro e così via, quindi quest'anno abbiamo scrittori, scrittrici ma anche registi come Werner Herzog, i fratelli D'Innocenzo, i Manetti Bros, abbiamo musicisti come Jovanotti con Nicola Crocetti che presentano il loro libro di poesie, sportivi come Marcel Jacobs, campione dei 100m che verrà a parlare di cultura sportiva. Il Salone è un posto in cui si parla di tutto, ci sono Annie Ernaux e Jennifer Egan, ma anche Joseph Stiglitz che parla di economia.

Difficile oggi restare solo su un solo medium, in effetti.

Se ci pensi, i grandi temi e problemi del mondo si possono affrontare soltanto in maniera multidisciplinare. Prendi la lezione inaugurale di Amitav Ghosh, in cui lui parlerà di sostenibilità e cambiamento climatico, quella è una questione che puoi affrontare da un punto di vista scientifico, letterario, politico, filosofico, teologico, sono tante le anime che dialogano tra di loro.

Come mai Cuori selvaggi come fil rouge?

Cuori selvaggi è il titolo di un  film di David Lynch che abbiamo molto amato e nacque quando facemmo le prime riunioni per il Salone 2022, poi questi titoli sono molto estensivi, ognuno li interpreta come vuole, io sono partito dall'idea che ci fosse bisogno di pensieri audaci, di gettare il cuore oltre l'ostacolo, immaginare e provare a costruire un futuro che abbia un po' più senso del presente.

È un anno importante, celebrerete la Strage di Capaci, tra l'altro quel giorno il Salone era in corso e si fermò, giusto?

Il 23 maggio del 1992 era giorno di Salone, che si fermò pietrificato perché arrivò questa notizia terribile. Siamo arrivati al trentennale e abbiamo pensato fosse giusto capire e pensarlo in prospettiva, a distanza di 30 anni, appunto, per capire che Paese è quello in cui viviamo e qual è stata l'eredità di Falcone, Borsellino e di tutta quella stagione antimafia. Ci sarà la lezione di Maria Falcone (sorella di Giovanni, ndr) rivolta agli studenti, ma ne parleranno anche altre persone, penso a Marcelle Padovani, che scrisse con Falcone quel libro bellissimo che è "Cose di Cosa Nostra" e che torna con un libro sempre su Falcone, pubblicato da Solferino. Poi ci sarà una tavola rotonda moderata da Evelina Santangelo a cui parteciperanno Don Luigi Ciotti, Giancarlo Caselli, Marzia Sabella, procuratrice aggiunta della Repubblica presso il tribunale di Palermo, che si chiama "Giovanni falcone è vivo", poi c'è il libro di Roberto Saviano…

Quest'anno gli editori sono venuti preparati visto anche il successo della scorsa edizione?

L'anno scorso gli editori fecero un gesto importante di generosità e di coraggio: presero gli stand, mettendo a disposizione autrici e autori, nonostante non fosse chiaro, visto il periodo, come sarebbe stata la manifestazione, in quale situazione si sarebbe svolta essendoci ancora le norme anti Covid. Per fortuna – ma questa è stata una fortuna che ha aiutato l'audacia di progettare comunque la manifestazione confidando solo sulla riuscita della campagna vaccinale – venne meno il distanziamento sociale, cosa che ci permise di fare un Salone normale. Quest'anno tutto questo è venuto meno, le maglie anticovid si sono allentate perché la pandemia morde meno, c'è un clima diverso e siamo felici di aver superato questo difficile momento.

Come rispondi al servizio di Striscia su alcune frasi che dicesti contro Melissa Panarello?

Guarda, effettivamente  20 anni fa, sollecitato da un blog – forse avevo appena pubblicato il primo libro – mi chiesero un commento su "100 colpi di spazzola prima di andare a dormire" e me ne uscii fuori con una frase sessista e violenta. Ma questo successe 20 anni fa, quando non avevo la consapevolezza che ho adesso, dopodiché appena uscì questa cosa mi dissi che avevo fatto una cazzata e andai subito a scusarmi con Melissa con cui poi siamo diventati amici, perché quando si fa un errore ci si scusa. Non ho idea del perché sia stata ripresa questa cosa detta 20 anni fa, tutti commettono errori, e come detto non ero la persona che sono adesso.

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