Al via il Salone del libro 2013: gli eventi imperdibili
Ricco, ricco, ricchissimo quest’anno il programma del salone del libro di Torino e chi di voi avesse la fortuna di trovarsi a passare per il ridente capoluogo del Piemonte, o avesse la fortuna di viverci addirittura, è vivamente consigliato di passare a dare uno sguardo ad una manifestazione che, dalla sua nascita, desta sempre interesse. Un programma, quello del 2013, adatto ad ogni palato ed un parterre come sempre fitto di ospiti adatto ad ogni inclinazione estetica e politica: vanno, come vien pubblicizzato, dal ministro della Repubblica Gaetano Quagliariello e al suo libro su Charles de Gaulle fino all’archistar Daniel Libeskind.
I lavori apriranno domani GIOVEDI' 16 Maggio alle 11.30, anche se la sezione OFF del salone già da qualche giorno sta portando alcuni dei protagonisti di quest’edizione a suon d’incontri per in giro la città. Fra le tantissime occasioni abbiamo selezionato alcuni eventi, ma tanti altri ne avremmo potuti scegliere.
Già dalle 10 e trenta del 16, infatti, prima cioè che il ministro Bray tagli il fatidico nastro per l’inaugurazione, segnaliamo Andrea Cortellessa, Nanni Balestrini, Angelo Guglielmi e Antonio Rossi Natale che celebreranno nella sala Agorà i cinquant’anni del Gruppo '63, ricorrenza storica della fondazione della neoavanguardia in cui militarono anche fra gli altri anche Edoardo Sanguineti e Umberto Eco. E’ in uscita per Bompiani una bella antologia, che valga la pena comprarla?
Dopo aver ascoltato una lezione di Andrea Cortellessa sulla poesia del secondo Novecento, e su come può essere una forma di resistenza ‘barbarica’ alla nostra esistenza postmoderna, un ipotetico viaggiatore del salone del libro potrà spostarsi verso le 11-11.30 ai padiglioni della RAI sul portale del libro ma poi alle 15.00 avrebbe da fare una scelta, o ascoltare la lezione di Vittorio Sgarbi su Mattia Preti, il grande pittore seicentesco, oppure oppure, potrebbe andare ad ascoltare qual è l’idea di filosofia di Nicla Vassallo: una filosofa di Genova che presenta le sue Conversazioni, proponendo una concezione del pensiero filosofico intrinsecamente legato al dialogo. Per la Vassallo la filosofia deriva dal fatto che non si può prescindere dal ragionamento, che qualunque rinuncia al pensiero è un atto di vigliaccheria: evento consigliato.
Ma veniamo ad uno dei main dishes, una delle entrées più importanti: da non perdere alle 18:30 l’incontro con Peter Estheràzy, che riceverà il premio Mondello, tutt'altro che un carneade, ma un matematico stralunato divenuto uno dei più importanti scrittori ungheresi, con il suo Harmonia Caelestis: è un grandioso affresco barocco della sua casata nobiliare, gli Estheràzy, dal Seicento fino all’autore stesso, che è al contempo un poema sapienziale ed un romanzo storico, basata essenzialmente sulla forza musicale della lingua e sul potere delle parole di scardinare ogni rete della semantica: in ogni caso un’esperienza estrema, da non perdere per capire a fondo.
Per finire questa prima giornata c’è l’incontro con Jèrome Ferrari, l’autore del poderoso romanzo storico dal titolo Il Sermone sulla caduta di Roma (Le sermon sour la chutte de Rome) che ha vinto il Prix Goncourt 2012, speriamo di poter entrare nell’universo filosofico di questo libro, in primo luogo una riflessione sul tempo, che concilia la tradizione del romanzo storico con una certa capacità meta-riflessiva sul rapporto con la vita: il romanzo diventa, in altri termini, quasi esso stesso uno spunto saggistico per riflettere su come gli individui (e le nazioni) sono travolti dagli eventi storici, che sono come assi di un pavimento che crolla sotto i loro piedi dapprima scricchiolando, senza rumore.
Veniamo alla giornata di VENERDI', in cui consigliamo di non perdere la lezione del grande filologo Domenico Scarpa su Primo Levi. Scarpa porterà al Salone l’iniziativa dell’università Milano-Bicocca giunta alla quarta edizione dal titolo Perché crediamo a Primo Levi?, una conferenza i
in via di pubblicazione. Tutta l'atrocità che Primo Levi ha raccontato sembra agli occhi stessi dell’autore sempre costantemente irreale, impossibile, assurda, e l'autore, nei suoi libri, non fa altro che ricordarcelo. In che termini è dunque attendibile la verità del suo racconto? Come definire il rapporto fra il vissuto e l’esperienza storica? Fondamentale.
Dato che il tema di quest’anno del Salone è la creatività, potremmo fare un salto alle 14:00 nella sala Azzurra, dove c’è uno degli antropologi più importanti del mondo, Ian Tattersall, che spiegherà come l’Homo Sapiens ha preso, grazie alla sua fantasia e alla sua manualità, possesso del pianeta Terra. Ci sono alle 16 nella sala Rossa un’interessante lezione su Flaubert e alle 16:30 un convegno su Vicente Huidibro, uno dei poeti cileni del Novecento più stimati, proprio perché il Cile quest’anno è il paese ospite della manifestazione, ma se il nostro flaneur non è troppo stanco, potrebbe passare a una miriade di presentazioni interessanti…
Ma ci teniamo ad avvertire di tenersi caldi per la lecture di Fabrizio Gifuni su Carlo Emilio Gadda alle 20:00 alla sala Gialla. Ascoltare Gifuni interpretare Gadda è un’esperienza che il visitatore del Salone del libro non può perdere: per chi non l’avesse ancora visto a Teatro, Gifuni da tempo ormai lavora sul testo gaddiano espandendone le potenzialità recitative, creando spettacoli di grandissimo impatto drammaturgico a partire da brani, come quelli di Gadda, che sembrano quanto di meno rappresentabile ci sia. Invece Gifuni, assimilando l’esperienza dell’avanguardia teatrale del secondo Novecento, ne tira fuori potenzialità uniche, vedere per credere.
Siamo pronti, dopo questo magnifico tour de force, per immergerci nel Week End del Salone. Due sono le Entrées di assoluto rispetto del simposio culturale che avverrà nel prossimo SABATO torinese: Stephan Solcenicyn si produrrà in un ricordo padre, Alexandr Solcienicyn, che vinse il premio Nobel nel 1970 ed è passato alla storia per aver narrato i Gulag stalinisti. In contemporanea, ci sarà anche il popolare David Grossmann che presenta Caduto fuori del Tempo, che romanza un’esperienza autobiografica: il libro trasfigura la perdita, subita da Grossmann, del figlio, avvenuta nel 2006. L’opera intreccia storie di personaggi che, pur venendo da luoghi diversi e da retaggi diversi, sono accomunati da tale perdita.
Ma al Salone del libro non c’è modo di fermarsi, il visitatore, avido di sapere, potrebbe perdersi una nostra vecchia conoscenza, Walter Siti, che presenterà il suo ultimo libro, Il realismo è l’impossibile, una sorta di nuovo manifesto della sua poetica. Il realismo per Siti ha un ruolo centrale nella capacità di influenza dei testi sulla vita sociale e, paradossalmente, è uno dei modi più alti che la letteratura ha di esprimere la propria creatività.
E, per finire, DOMENICA. Giorno di chiusura della Kermesse: l’homo culturalis, avvinto ma non vinto dall’abbondanza delle proposte di quest’anno del Salone si affaccia alla conclusione. Tuttavia, anche questo giorno è denso di eventi che meritano di essere segnalati. Imperdibile, infatti, l’incontro nella sala azzurra alle 13:30 con Gianni Celati: tradurre l’Ulisse di Joyce, un’impresa poetica che ha tenuto impegnato Celati dal 2005, quasi di dieci anni! Non semplicemente una traduzione filologica, quella di Celati è l’appropriazione del testo, una riscrittura che passa attraverso un’esperienza diretta e quotidiana del testo ed un esercizio poetico costante e minuto. Si tratta quindi di una cosa a cui partecipare se si vuol avere qualche strumento in più per entrare nel cuore di uno dei classici del Novecento. E, soprattutto, scrivere dopo Bolano. Per chi ancora non lo conoscesse, Roberto Bolano è uno degli scrittori di maggior successo degli ultimi anni, purtroppo drammaticamente deceduto ormai dieci anni fa, la sua scrittura è basata sull’abolizione totale di qualsiasi schema strutturale narrativo e su una prosa liquida, scorrevole e fiammeggiante.
Molti sono gli eventi che varrebbe la pena segnalare ancora, dall’incontro con Alberto Asor Rosa, fino a quello con il poeta Georgiano Dato Magradze, che la casa editrice Ladolfi ci farà incontrare sabato pomeriggio fino al 150ennale di D'Annunzio, ma purtroppo il nostro spazio è finito. In quest’ondata di opportunità formative e di conoscenza, non ce ne voglia chi pensi che abbiamo trascurato qualcosa di assoluto e fondamentale: ci rifaremo l’anno prossimo.