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Al Teatro San Carlo torna Lo Schiaccianoci: venerdì la prova generale aperta al pubblico

Venerdì 22 dicembre alle ore 16 la prova generale dello “Schiaccianoci” al Teatro di San Carlo di Napoli sarà aperta al pubblico. Parte del ricavato devoluta all’associazione Animal Day.
A cura di Redazione Cultura
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Venerdì 22 dicembre, ore 16, la prova generale dello "Schiaccianoci" al Teatro di San Carlo di Napoli sarà aperta al pubblico. Parte del ricavato devoluta all’associazione Animal Day. Associazione che organizza la manifestazione annuale per i diritti degli animali e sarà da questa destinata a rifugi e associazioni animaliste più attivi sul territorio cittadino.

Lo schiaccianoci” di Pëtr Il’ič Čajkovskij torna al Teatro di San Carlo per la Stagione di Balletto 2017-18, da sabato 23 al 30 dicembre, sarà in scena per la prima volta a Napoli con i primi ballerini del Royal Ballet Vadim Muntagirov e Akane Takada. Per la prima volta a Napoli sarà presentata la coreografia da Marius Petipa firmata dal direttore del Corpo di Ballo del San Carlo, Giuseppe Picone, che ha debuttato lo scorso anno a Palermo.

Mikhail Agrest, specialista del repertorio, dirigerà l’Orchestra stabile. In scena ci saranno i primi ballerini del Royal Ballet, Vadim Muntagirov e Akane Takada, e al debutto a Napoli Casey Herd e Marta Petkova, assieme ai solisti, ai primi ballerini e al Corpo di Ballo del San Carlo, con la partecipazione del Coro di Voci Bianche diretto da Stefania Rinaldi e degli allievi della Scuola di Ballo diretta da Stéphane Fournial. L’allestimento con scene di Nicola Rubertelli, costumi di Giusi Giustino e luci di Bruno Ciulli, è quello tradizionale del San Carlo ma con alcune novità.

Terzo titolo di Čajkovskij della stagione dei balletti dei teatri imperiali russi, “Lo schiaccianoci” debuttò il 6 dicembre 1892 al Mariinskij di San Pietrobrugo. Fu il direttore Ivan Aleksandrovič Vševoložkij a suggerire al compositore il soggetto, tratto dalla versione di Alexandre Dumas del racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffman, ritenuta “più gradevole” e meno concentrata sui misteri dell’inconscio infantile rispetto al testo originario. Petipa puntava infatti sul potenziale spettacolare della storia: la festa di Natale, la battaglia dei topi, il viaggio in paesi incantati.

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