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Al Louvre di Parigi le opere saccheggiate dai nazisti e mai reclamate finiscono online

Mezzo milione di opere del Louvre di Parigi, l’intero catalogo del museo francese, sono state catalogate e messe online per ricercatori e appassionati. Tra queste un gruppo di circa 2mila manufatti provenienti dai saccheggi nazisti e coloniali, mai reclamati, che aspettano di tornare ai loro legittimi proprietari: “La credibilità futura dei musei si gioca sulle restituzioni” ha dichiarato Jean-Luc Martinez, presidente del Louvre.
A cura di Redazione Cultura
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Mezzo milione di opere del Louvre online, l'intero catalogo. Tra questi all'incirca 2mila opere frutto di saccheggi nazisti e coloniali che, in assenza di un legittimo proprietario riconosciuto, sono in carico al museo parigino, museo simbolo della Francia e della cultura europea (e non solo). Un intero catalogo di opere finisce interamente sul web. Per la precisione 482mila pezzi catalogati e messi a disposizione (virtuale) per ricercatori e amanti della storia dell'arte attraverso diversi tipi di ricerche, da quella per opera a sistemi più avanzati, per album, a tema, oltre alla mappa interattiva che consente di esplorare il museo stanza per stanza. Tutte le informazioni sono disponibili in francese, inglese, spagnolo e cinese.

Le gallerie che contengono i 1800 manufatti di origine coloniale e trafugate dai nazisti ancora in attesa di un reclamo, tra cui opere di Delacroix e Corot, sono raggruppate nelle due gallerie dei “Musées Nationaux Récupération” aperte nel 2017 per incentivare i reclami. La questione, secondo Jean-Luc Martinez, presidente del Louvre è “senza dubbio la principale questione che i musei devono affrontare nei prossimi anni per mantenere la loro credibilità".

"Per la prima volta chiunque può accedere gratuitamente all’intera collezione di opere da computer o smartphone, siano esse in mostra al museo, in prestito, anche a lungo termine, o in deposito. Lo straordinario patrimonio culturale del Louvre è ora tutto a portata di clic. Sono certo che questo contenuto digitale ispirerà ulteriormente le persone a venire al Louvre per scoprire di persona le collezioni", ha chiosato Martinez rimandando al nuovo portale del Louvre. "Che oggi rispolvera i suoi tesori, anche i meno conosciuti".

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