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Ai Weiwei contro il Museo Guggenheim: “Tradita la libertà di espressione”

L’artista cinese dissidente in un’intervista telefonica al NYT si è scagliato contro il Guggenheim Museum, reo di aver ritirato tre opere da una mostra sulla Cina dopo piazza Tienanmen.
A cura di Redazione Cultura
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Non c'è pace nel rapporto tra Ai Weiwei e la città di New York. Stavolta, dopo le polemiche suscitate dalla sua ultima performance artistica, il contrasto è tra il famoso artista cinese e il Museo Guggenheim sulla Fifth Avenue. Secondo il più noto dei dissidenti cinesi, il famoso museo progettato da Frank Lloyd Wright avrebbe tradito "la libertà di espressione" in quanto sarebbe colpevole di aver ritirato tre opere da un'imminente mostra sull'arte cinese dopo Piazza Tienanmen.

Gli strali di Ai Weiwei, in un'intervista al telefono con il New York Times, sono stati furibondi, l'artista cinese ha tuonato contro il museo newyorchese di aver tradito la Costituzione:

Quando una istituzione artistica non riesce a esercitare il suo diritto alla libertà di espressione, è una tragedia per l'intera società. Le pressioni sui musei per ritirare opere d'arte da una mostra sono solo la prova di una visione ristretta, non solo dei diritti degli animali, ma dei diritti umani in generale.

La rassegna attesa nella rotonda di Frank Lloyd Wright il 6 ottobre sotto il titolo "Art and China after 1989: Theater of the World" avrebbe incluso tre opere in cui cani, maiali, rettili e insetti erano protagonisti di atti ad alto contenuto di choc. Ma a seguito di proteste e minacce sono state escluse.

Già lo scorso agosto il chiacchieratissimo artista cinese Ai Weiwei era tornato a far parlare di sé: l’artista noto in tutto il mondo per le sue battaglie per i diritti civili aveva, infatti, fatto infuriare gli abitanti di New York. Il prossimo 12 ottobre verrà infatti inaugurato il nuovo progetto site specific “Good Fences Make Good Neighbors”, che fino al mese di febbraio riempirà le strade della città con tantissime gabbie colorate: un modo per riflettere sul significato profondo delle barriere nella vita quotidiana. Ma alcuni cittadini non ci stanno.

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