Agli Uffizi tornano i magnifici tre: “Michelangelo, Raffaello e Leonardo insieme come nel ‘500”
Insieme come nel primo scorcio del XVI secolo, quando erano presenti contemporaneamente a Firenze, Michelangelo, Raffaello e Leonardo. Alla Galleria degli Uffizi torna a splendere il Rinascimento, la splendida stagione dell'arte e della creatività italiana. Così undici "vere e proprie bombe della storia dell'arte", come le ha definite il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, sono state tolte da angoli della galleria dove per diverse ragioni erano state relegate e tornano ad avere la visibilità che meritano. "Questo affinché assieme, con la loro incredibile forza espressiva, potessero simboleggiare e celebrare la gloria del primo decennio del ‘500. In quel momento Firenze era capitale artistica, culturale scientifica di tutto il mondo: in pratica, allo stesso tempo la Soho, la Montmartre, la Silicon Valley dell"Occidente di allora'"
In questo modo il celebre Tondo Doni di Michelangelo Buonarroti al centro di una enorme parete ‘oblò', messo in compagnia di un'altra superstar dell'arte, la Madonna del Cardellino di Raffaello Sanzio: sono i protagonisti della nuova sala dedicata ai due grandi artisti al secondo piano degli Uffizi. Nello spazio, con pareti di colore grigio soffice per esaltare la vividezza dei colori delle opere, spiccano anche altri capolavori di Raffaello: i ritratti di Guidobaldo da Montefeltro ed Elisabetta Gonzaga, quelli di Angelo e Maddalena Doni, ed il San Giovannino, le cui forme scultoree fanno da ‘specchio' al Tondo. Ci sono poi tre dipinti di Fra Bartolomeo: la grande Visione di San Bernardo, Porzia, ed il piccolo dittico dell"Annunciazione', ed una marmorea testa ellenistica, l"Alessandro morente', molto famosa nel Rinascimento.
Inoltre il 9 luglio, a fare da dirimpettaio a questa sala, al secondo piano aprirà anche una sala tutta nuova per Leonardo da Vinci: cambieranno casa, spostandosi dal primo piano, L'Adorazione dei Magi, l'Annunciazione e il Battesimo di Cristo: "In quella collocazione – dice il direttore – la loro grandezza risultava in qualche modo solitaria. Mentre l'obiettivo generale di questo ‘risiko' è ricreare, grazie agli accostamenti realizzati, il momento magico del Rinascimento, nel primissimo scorcio del ‘500, nel quale Leonardo, Raffaello e Michelangelo si trovavano tutti e tre insieme a Firenze". Plaude allo spazio inaugurato oggi anche l'ex ministro dei Beni culturali Antonio Paolucci: "Al suo interno ci si sente come nel cuore della rosa dei venti, non solo degli Uffizi, ma della stessa storia dell'arte".