Addio copyright, ecco le opere che dal 2015 diventano di tutti

Con il 2014 finisce il copyright di undici tra artisti, scienziati e letterati. A partire dal primo gennaio 2015, infatti, nei Paesi dove vige il Common Law alcune opere non saranno più soggette al copyright e dunque diventano di dominio pubblico. Le opere di otto di undici artisti diventeranno di pubblico dominio nei Paesi in cui la durata del copyright è fissata a 70 anni (come in Europa, Brasile, Israele, Nigeria, Russia e Turchia); le rimanenti laddove il limite è fissato a 50 anni (come in Canada e Nuova Zelanda). Tanti i nomi importanti che rientrano tra queste figure. Nell’elenco troviamo, infatti, artisti del calibro di Kandiskj e scrittori come Antoine de Saint-Exupéry. Kandinskij, morto nel 1944, è stato uno degli artisti più influenti del Novecento, considerato uno dei fondatori dell'astrattismo. Dello scrittore Antoine de Saint-Exupéry (1900-1944) si ricorda soprattutto il “Piccolo Principe”, romanzo tradotto in 250 lingue. Nell’elenco degli undici troviamo anche un italiano, il poeta, scrittore e drammaturgo Filippo Tommaso Marinetti noto soprattutto per essere stato il fondatore del Movimento futurista, prima avanguardia storica del Novecento in Italia.
Le opere libere da diritti dal 2015 – C’è poi Ian Fleming, giornalista e scrittore inglese celebre per aver dato vita alla famosa serie di 007, ed Edvard Munch, artista norvegese considerato il precursore dell'arte espressionista e famoso soprattutto per “L'Urlo”. Nella lista troviamo ancora: Glenn Miller, musicista, compositore e direttore d'orchestra; Rachel Louise Carson, biologa e zoologa americana; Edith Sitwell, poetessa e saggista inglese; Flannery O'Connor, scrittrice e saggista americana autrice dei romanzi “La saggezza nel sangue” e “Il cielo è dei violenti”; Piet Mondrian, pittore olandese esponente del movimento artistico Neoplasticismo; Felix Nussbaum, pittore surrealista tedesco famoso per le sue opere sull'olocausto come “Autoritratto con la carta di identità ebraica” e “Trionfo della morte”.